Mentre, a partire da Vicesindaco, i nostri amministratori continuano a
comportarsi come se fossero all’opposizione di Gismondi, ancora portando avanti
accuse che, se andavano bene per la campagna elettorale, ora sono solo
stucchevoli e stantie, la maggioranza continua a perdere pezzi, dimostrando
ancora di più quanto sia minoritaria rispetto alla cittadinanza, pur mantenendo
la maggioranza, appunto, dei consiglieri comunali.
Con la creazione di un gruppo autonomo di minoranza da parte di Sel si
realizza un divorzio che, nei fatti, era già stato celebrato da tempo. Le
motivazioni addotte da Sel, poi, aprono la finestra su uno scenario che era sì
noto, ma ora è conclamato e mostra quanto chi ci amministra sia diametralmente
lontano da quanto dichiarato negli intenti elettorali in fatto di democrazia e
partecipazione. Un governo di pochi con tanti personaggi in cerca di autore, in
cui le decisioni si prendono in una stanza chiusa al resto del mondo.
A ciò aggiungiamo un Presidente del Consiglio sempre più autonomo
nelle sue valutazioni che spesso sono distanti da quelle dell’Amministrazione
Comunale e il quadro che abbiamo davanti è di un governo cittadino arroccato
sui numeri ma che non rappresenta nessuno. Se da un punto di vista strettamente
numerico, infatti, la loro permanenza alla guida di Montegranaro è inoppugnabile,
da un punto di vista politico la loro proposta è fallita miseramente, anche se
potranno (e lo faranno) governare fino a fine mandato. Con tutte le conseguenze
negative che ne conseguono e che già stiamo scoprendo.
Luca Craia
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