In Italia c’è sempre il derby. È sempre Roma-Lazio o Milan-Inter, per
qualsiasi cosa. Non siamo mai, e ripeto mai, capaci di analizzare un problema
con la dovuto lucidità, discernendo e selezionando cause ed effetti,
conseguenze e soluzioni. Certo, è quello che fa l’uomo medio al bar, per
strada, dal fruttivendolo. Ma quando questo meccanismo appartiene anche all’informazione
e al governo allora siamo proprio fregati.
Quello che è accaduto a Parigi è spaventosamente grave. Soprattutto perché
ha evidenziato come siamo incapaci di difenderci. Soprattutto perché questa
nostra incapacità non è data dalla mancanza di mezzi adeguati o dalla
particolare forza di chi ci attacca, ma è dato dalla nostra idiozia di fondo,
quella di ridurre sempre tutto a bianco o nero, a destra e sinistra, a Milan e
Inter.
Invece in mezzo al bianco e il nero ci sono un sacco di sfumature e,
se vogliamo evitare di finire trucidati da un kalashnikov o vaporizzati da una
bomba d’alta quota, dobbiamo cominciare a distinguerle. È necessario analizzare
e capire, ma soprattutto trovare la soluzione. E questa soluzione certamente
non sta da una parte o dall’altra ma sta in una posizione mediata tra le tante
sfumature del problema. Non si risolve con l’espulsione di massa di tutti i musulmani,
non si risolve con la politica del volemosebbene, non si risolve con le teorie
paranoiche dei complotti.
Occorre prima di tutto unità, quantomeno nell’intento. Occorre
smettere di sventolare la propria bandiera, sia rossa o nera, sia della Roma o
della Lazio. Occorre ragionare e pensare che qui è in ballo la nostra stessa
sopravvivenza e non è bombardando la Siria o cacciando gli immigrati che la
potremo difendere. Ma occorrerà essere molto più rigidi, occorrerà
riorganizzare drasticamente l’accoglienza dei profughi e ripensare ai criteri
che consentono la permanenza degli stranieri nel nostro Paese. Occorrerà
soprattutto pensare a controlli seri e scrupolosi su chi soggiorna in Italia.
Un po’ di democrazia va senz’altro sacrificata.
Luca Craia
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