lunedì 16 novembre 2015

L’Italia dei derby su tutto è indifesa.



In Italia c’è sempre il derby. È sempre Roma-Lazio o Milan-Inter, per qualsiasi cosa. Non siamo mai, e ripeto mai, capaci di analizzare un problema con la dovuto lucidità, discernendo e selezionando cause ed effetti, conseguenze e soluzioni. Certo, è quello che fa l’uomo medio al bar, per strada, dal fruttivendolo. Ma quando questo meccanismo appartiene anche all’informazione e al governo allora siamo proprio fregati.
Quello che è accaduto a Parigi è spaventosamente grave. Soprattutto perché ha evidenziato come siamo incapaci di difenderci. Soprattutto perché questa nostra incapacità non è data dalla mancanza di mezzi adeguati o dalla particolare forza di chi ci attacca, ma è dato dalla nostra idiozia di fondo, quella di ridurre sempre tutto a bianco o nero, a destra e sinistra, a Milan e Inter.
Invece in mezzo al bianco e il nero ci sono un sacco di sfumature e, se vogliamo evitare di finire trucidati da un kalashnikov o vaporizzati da una bomba d’alta quota, dobbiamo cominciare a distinguerle. È necessario analizzare e capire, ma soprattutto trovare la soluzione. E questa soluzione certamente non sta da una parte o dall’altra ma sta in una posizione mediata tra le tante sfumature del problema. Non si risolve con l’espulsione di massa di tutti i musulmani, non si risolve con la politica del volemosebbene, non si risolve con le teorie paranoiche dei complotti.
Occorre prima di tutto unità, quantomeno nell’intento. Occorre smettere di sventolare la propria bandiera, sia rossa o nera, sia della Roma o della Lazio. Occorre ragionare e pensare che qui è in ballo la nostra stessa sopravvivenza e non è bombardando la Siria o cacciando gli immigrati che la potremo difendere. Ma occorrerà essere molto più rigidi, occorrerà riorganizzare drasticamente l’accoglienza dei profughi e ripensare ai criteri che consentono la permanenza degli stranieri nel nostro Paese. Occorrerà soprattutto pensare a controlli seri e scrupolosi su chi soggiorna in Italia. Un po’ di democrazia va senz’altro sacrificata.

Luca Craia

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