È sempre la stessa storia: finchè critichi gli altri sei un fenomeno
ma se critichi me sei un cretino. Questo è un atteggiamento diffuso e
comprensibile. A nessuno piace essere criticato ed è logico che, se fai una
cosa, pensi che sia la cosa giusta. Se qualcuno ti fa notare che può essere
anche sbagliata è probabile che tu non gradisca la cosa e ti arrabbi. Ci sta.
Però se si decide di esporsi e impegnarsi in qualcosa che sia utile
alla collettività bisogna mettere in conto la critica. Candidarsi a un’elezione,
partecipare alla vita sociale, anche scrivere su un social network in una
pagina pubblica espone inevitabilmente a critiche. Quando lo si fa bisogna
averne coscienza, altrimenti è meglio non esporsi.
Questo blog è critico, estremamente. A volte, mi rendo conto, è
caustico. Ma sfido chiunque a trovare un insulto o una parola offensiva. Cerco
sempre di fare una critica serrata ma costruttiva. Ciononostante chi viene
criticato reagisce solitamente male. Lo fanno politici navigati, come il nostro
vicesindaco che si è arrotolato nella sua rabbia creando un clima avvelenato
mai visto dalle nostre parti, figuriamoci se non lo fa la persona poco esperta
e poco avvezza all’esposizione mediatica. Quindi comprendo.
A mia volta vengo criticato. A mia volta, talvolta, mi stizzisco per
le critiche. Però, al contrario di molti, affronto chi mi critica e cerco di capire
se abbia ragione lui o io, ovviamente difendendo la mia posizione. La cosa più
fastidiosa, nell’epoca di Facebook, è proprio questa: la reazione senza il
confronto. Trovo spessissimo riferimenti a me o al mio blog, anche da persone
che hanno modo di contattarmi personalmente o, comunque, di dibattere sotto i
miei post. Ma non lo fanno, perché è molto facile scaricare la rabbia scrivendo
sulla propria pagina piuttosto che confrontarsi direttamente. Se posso
tollerare le critiche, questo atteggiamento no.
Quindi due inviti a chi ha avuto la pazienza di leggermi fi qui: se
siete permalosi, intolleranti alle critiche, incapaci di confrontarvi
serenamente anche con chi vi attacca, evitate di esporvi pubblicamente: vi
farete male. Se avete qualcosa da dire al sottoscritto, fatelo direttamente.
Non mordo, non picchio nessuno, sono capace di ragionare. Se scrivete i
messaggini più o meno subliminali sui vostri profili di Facebook fate solo una
magra figura.
Luca Craia
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