Il clima politico a Montegranaro è teso, direi avvelenato, fin da
pochi mesi dopo l’elezione della nuova amministrazione. La reazione cattiva
alle critiche e la vendicatività dell’Amministrazione Comunale ha portato un’esasperazione
dei toni nel dibattito politico (se così ancora possiamo definirlo) che ha
portato e porterà danni a lungo termine nei rapporti interpersonali anche al di
fuori della politica, ferendo in maniera grave la vita della nostra comunità.
Pensavo, anzi, speravo che questa tensione potesse rimanere confinata
all’interno dell’ambito strettamente politico. Pensavo che, in altre frange
della società civile, la dialettica potesse essere più pacata per quanto lo
scontro sulle singole questione potesse essere pesante. Evidentemente sbagliavo
e a vedere come si sta conducendo la campagna elettorale (che tale non dovrebbe
essere) per l’elezione del Consiglio di Istituto viene da pensare o a un
contagio o a una contaminazione della politica in spazi dove la politica non
dovrebbe entrare.
La presenza di due liste è una fatto positivo, sintomo di vitalità e
propositività. Ma la seconda lista (che poi è la numero 1) dichiaratamente nasce
in pura contrapposizione all’altra. Nel volantino che presto raggiungerà le
famiglie degli allievi delle scuole montegranaresi (fatto piuttosto inusuale per un'elezione scolastica, sintomo di un impegno forse un po' fuori misura), si legge, infatti, che la
lista è nata non per un progetto comune dei genitori che vi si sono candidati
ma per “l’assenza di trasparenza nel gruppo di genitori che ci ha rappresentato
nell’ultimo triennio”. È un’accusa grave verso il vecchio Consiglio ma ci
potrebbe stare. Poi, però, a voler cercare bene, non vediamo alcuna proposta
concreta. Quindi l’unico motivo per cui questo gruppo di persone si è messo
insieme è quello di sostituirsi a chi ha retto il Consiglio fino a oggi.
Poi c’è l’accusa di politicizzazione nei confronti della lista nr. 2,
che è quella espressa dal Consglio uscente. Un’accusa comprensibile, visto che
in questa lista, tra gli altri, figura anche l’ex Sindaco Gismondi che è anche
l’ex Presidente. Ma l’accusa viene da una lista dove le personalità impegnate
in politica abbondano, per quanto, come hanno tenuto a precisare, non ricoprono
incarichi. Francamente non capisco perché il non ricoprire incarichi possa
assolvere da ogni accusa di politicizzazione ma è questo che ci si vuole far
credere.
E tutto questo andrebbe anche bene, non fosse per i toni aspri, il
guardarsi in cagnesco, il clima da guerra civile. Io stesso sono stato
minacciato di una fantomatica denuncia solo per aver pubblicato l’elenco dei
nomi dei candidati. Io credo che, non solo abbiamo toccato il fondo, ma che
stiamo raschiando il barile. C’è un limite alla tensione politica e lo abbiamo
superato da un pezzo. E la cosa più grave che questo clima accompagna l’elezione
di un organo che dovrebbe concorrere alle scelte sull’educazione dei nostri
giovani per la quale ritengo sia auspicabile una maggiore serenità. Credo che tuTti si debba fare una riflessione, abbassare i toni e
concentrarsi sui temi concreti. Lasciando davvero fuori la politica, le
sponsorizzazioni e i “mi piace” feisbucchiani di incattivite personalità
istituzionali.
Luca Craia
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