Mi ha fatto un certo effetto leggere le parole del Sindaco Mancini
oggi sul Carlino. Ho visto un Sindaco in difficoltà molto serie, sola anche all’interno
del proprio schieramento, inferocita con gli avversari come una fiera ferita ma
pronta a saltare alla gola a chiunque si avvicini. È decisamente un brutto
momento per il nostro Sindaco, non solo perché la sua maggioranza perde pezzi e
si sbriciola, ma anche perché, all’interno del suo stesso schieramento, la
situazione sembra tutt’altro che sotto controllo, con un vicesindaco sempre più
sindaco e sempre più belligerante contro chiunque si frapponga tra lui e i suoi
piani, con un Presidente della Provincia sempre più disinteressato delle sorti
del paesello, con il resto della compagine sempre più inconsistente.
Eccola allora duellare con Antonelli per e-mail senza curarsi che la
disfida verbale è sotto gli occhi di tutti i Consiglieri Comunali. Eccola
evitare la questione degli alloggi popolari perché sa che potrebbe innescare
altri processi di disgregazione nella sua compagine. Eccola lanciare accuse
infamanti e assurde verso Sel che, invece, ha posto un problema serio di
democraticità nella maggioranza di governo. Eccola uscire con dichiarazioni
decisamente poco lucide che, in una situazione politica stabile e tranquilla,
un Sindaco non rilascerebbe mai alla stampa.
Cosa accadrà non possiamo saperlo. La maggioranza, a questo punto, è
ridotta a un solo consigliere in più. Potrebbe tranquillamente reggere per i
prossimi tre anni, ma sono tante le variabili, prima fra tutte quella del
vicesindaco che ha sempre più fame di potere e di spazio per il suo gruppo, con
la necessità di trovare un ruolo, finora mai trovato, al fedelissimo Paolo Gaudenzi
e che forse ha adocchiato la sedia di Perugini. Poi c’è Beverati che perde la
bussola troppo spesso, Basso che denuncia tutta la sua inesperienza, la Strappa
che è come non ci fosse ma esegue gli ordini di Ubaldi e tutto il resto che
politicamente sposta poco.
Ci sono anche problemi di aggancio con la società civile, lo abbiamo
visto, con lo strappo con le associazioni che sembra irricucibile e una
distanza con al cittadinanza sempre più evidente.
Tutto questo si traduce in un approccio col governo della città che
non è (e forse non è mai stato) sereno e lucido. Questo porta conseguenze anche
serie, che già vediamo, nella società paesana. Porta a scelte frettolose, come
i giardini di viale Gramsci arredati prima di mettere al sicuro la frana, porta
ad atteggiamenti conflittuali. Certo che, si andasse avanti così per i prossimi
tre anni, Montegranaro avrebbe buoni motivi per preoccuparsi.
Luca Craia
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