Ricevo e pubblico
Il 31
dicembre scadrà il termine per il rinnovo delle sanzioni economiche alla
Russia. Da Gennaio 2016 infatti il rinnovo semestrale delle sanzioni economiche
nei confronti della Russia non sarà attuato più automaticamente ed il settore
calzaturiero chiede a gran voce l’abolizione definitiva delle sanzioni. In
poche parole Renzi dovrà decidere se avere un sussulto di dignità e dire no al
rinnovo salvaguardando finalmente gli interessi degli italiani. L’apertura di
un dibattito politico a livello nazionale sul rinnovo delle sanzioni delle
sanzioni economiche è un risultato importante ma di certo non sufficiente. I
dati elaborati da Assocalzaturifici parlano chiaro e non ammettono di
temporeggiare ulteriormente: l'export marchigiano in Russia ha fatto segnare,
nel primo semestre del 2015, un crollo del 34, 4 % rispetto a un 2014 già in
forte calo. In sei mesi sono stati bruciati 38,5 milioni di euro. Intanto le
richieste di cassa integrazione sono aumentate del 185 % rispetto al periodo
pre crisi ed alcune realtà devono ricorrere ai licenziamenti. Vi sono diverse
aziende con richieste di mobilità avviate e realtà medio – piccole che sono già
costrette a chiudere, tutte dipendenti dall' export in Russia. Come mostrano i
dati le nostre aziende continuano a soffrire moltissimo per le sanzioni ed
ormai non si può più rimandare la loro abolizione, considerando soprattutto che
queste pesano non tanto sugli elementi di debolezza strutturale dell’economia
russa ma sul clima di incertezza venutosi a creare, che ha portato a una
contrazione degli scambi ed a un grave problema di circolazione di liquidità. Finora purtroppo c’è stata una scarsa
attenzione politica su di un tema così rilevante per il futuro del nostro territorio.
Occorre quindi che tutti i parlamentari del territorio fermano - maceratese ed
i vertici regionali e locali del PD e delle altre forze politiche espressione dell’attuale
maggioranza governativa nazionale, intervengano finalmente in prima linea sulle
sanzioni per porre fine ad una situazione diventata insostenibile per tante
imprese del nostro territorio, che a causa di queste misure versano in uno
stato di estrema difficoltà. Occorre
finalmente una risposta forte e concreta della politica nei confronti di un
problema di notevole rilevanza economica per tutto il distretto calzaturiero e
la cui risoluzione non ammette più scuse o differimenti. E’ in ballo il futuro
del nostro territorio e del distretto che lo ha reso famoso in tutto il mondo e
la politica a tutti i livelli deve ritornare a vivere nel territorio ed in
mezzo ai suoi abitanti occupandosi di tematiche sociali ed economiche
particolarmente avvertite dalla popolazione.
Abramo Cimadamore
Coordinatore Fratelli D’Italia – AN -
Montegranaro
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