La notizia non è nuova, circolava da molto, ma leggerla oggi sul
giornale fa un certo effetto. Vedere la Croce Gialla, l’associazione di
volontari più importante, benemerita, amata e degna di riconoscenza da parte
dei montegranaresi forse costretta a lasciare la sua sede è davvero triste. Ed è
triste per diversi motivi, prima di tutto politici. Infatti credo che siamo di
fronte all’ennesima prova di quanto la politica montegranarese, in primis
quella di governo, sia lontana e disinteressata dai reali problemi della città.
Se la questione viene posta durante una riunione “interpartitica” (terminologia
riesumata dagli anni ’80) e non viene, invece affrontata direttamente dalla
maggioranza di governo, è davvero un brutto segnale.
Dice bene Gismondi quando chiama in causa l’amministrazione comunale perché
sostenga economicamente la Croce Gialla. È un dovere, credo, che l’ente
pubblico aiuti in un momento di grave difficoltà chi ha fatto tanto, fa e farà
per Montegranaro. Ma non basta. Credo che sia giusto che si intervenga anche
politicamente in regione e sull’Asur di Fermo perché la scellerata ipotesi di
richiesta di un canone di affitto abnorme venga ritirata e riformulata anche
sulla base della pubblica utilità del lavoro svolto dall’Associazione di
volontari. Se Montegiorgio, tanto per
fare un esempio, riesce a ottenere una riqualificazione importante per il
proprio ospedale non si capisce perché Montegranaro non debba riuscire almeno a
salvaguardare la sede della Croce Gialla. Non avremo un Cesetti ma abbiamo pur
sempre un Perugini. O no?
Luca Craia
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