lunedì 11 gennaio 2016

Che fine ha fatto il progetto Unicam per il centro storico di Montegranaro?



Qualche anno fa l’amministrazione comunale raggiunse un accordo con la facoltà di architettura dell’UNICAM per studiare un progetto complessivo di recupero del centro storico di Montegranaro. Allora fui molto critico perché ritenevo - e lo ritengo ancora -  che il tutto potesse trasformarsi in un pericoloso alibi per l’immobilismo che c’è sempre stato per quanto riguarda le problematiche legate alla città vecchia. Non ebbi modo di verificare se quanto paventavo potesse corrispondere a verità perché l’amministrazione Gismondi cadde e il progetto, seppure consegnato al Comune e da questi pagato all’Unicam, rimase congelato per assenza di amministratori.
Con l’avvento dell’amministrazione Mancini, che in campagna elettorale aveva parlato di progetti alternativi per il centro storico, il piano dell’Unicam è rimasto in qualche cassetto e, ormai da quasi due anni, non se ne sente più parlare. Il punto è che di progetti alternativi non abbiamo visto neppure l’ombra mentre di quel progetto, giusto o sbagliato, buono o cattivo che fosse, si sono perse le tracce. Eppure è stato pagato. Mi domando, quindi, se l’amministrazione Mancini, nella fattispecie l’assessore al centro storico Beverati,  ha mai visionato tale progetto e, se sì, cosa ne pensa; se no la domanda è: perché?
Nel frattempo la situazione nel centro storico non migliora affatto, anzi. In mancanza di interventi il degrado si amplifica e, se negli anni passati alcuni crolli importanti hanno acceso i riflettori sulla questione, oggi regna un silenzio assordante. Del centro storico, a parte qualche iniziativa fallita e risibile come quella delle case a 1 €, non ne parla più nessuno.
Il sospetto è che, come per molti altri progetti e realizzazioni delle passate amministrazioni, l’attuale giunta stia buttando tutto via in una sorta di purga sovietica di uomini e idee (vedi, tanto per fare un esempio, le tante fontane bassiane tutte all’asciutto). È l’atteggiamento del vincitore della guerra che, una volta conquistato il territorio nemico, lo distrugge, brucia e rade al suolo. Solo che a pagare il tutto sono sempre i cittadini per cui, forse, un atteggiamento più umile e costruttivo sarebbe auspicabile.

Luca Craia

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