La forte contraddizione nelle motivazioni che adduce la giunta Mancini
a sostegno dell’operazione relativa alle retrocessioni è il discorso del
consumo di suolo zero. Condivido in pieno il concetto di evitare di consumare
ulteriormente il nostro territorio, già fortemente massacrato nei favolosi anni
’70 e ’80 anche grazie all’assenza di un piano regolatore e allo strapotere
degli studi tecnici tutt’ora in vigore.
Ma mi domando: come si può concepire la volontà di non consumare suolo
con la totale mancanza di una politica che incentivi il recupero degli immobili
esistenti? Come si può pensare di evitare di far costruire nuovi edifici quando
non esiste un progetto di recupero del centro storico o degli opifici del
centro urbano? Vogliamo bloccare l’edilizia e, conseguentemente, un parte
cospicua della nostra economia o stiamo solo raccontando frottole?
Il consumo di suolo lo si arresta quando si incentiva e si rende
remunerativo l’investimento sul patrimonio immobiliare esistente. A
Montegranaro il patrimonio esistente, in particolare nel centro storico, sta
deteriorandosi e perdendo ogni appetibilità economica, e l’amministrazione
comunale non ha un progetto, non ha un piano, non investe un centesimo in
questa direzione. O non si hanno le idee chiare o c’è malafede. O tutte e due
le cose insieme.
Luca Craia
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