Il segnale è brutto e preoccupante per l’Amministrazione Mancini: la
mancanza del numero legale in Consiglio Comunale sulla votazione per le
retrocessioni delle aree edificabili è un fatto politicamente rilevante e ci fa
capire quanto il governo della città sia fragile, debole, in balia degli
eventi. Basta infatti che manchi un Consigliere per qualsiasi motivo (ieri
mancava Ubaldi che è stato costretto a uscire dall’aula per l’incompatibilità
con l’argomento oggetto del voto) e la maggioranza non c’è più.
Il punto, però, è che le motivazioni che hanno portato le diverse
anime della minoranza a non partecipare alla votazione sono varie, e fin qui è
normale. Ma ci sono comportamenti ancora poco limpidi che dovrebbero essere
finalmente spiegati. La posizione di Sel, per esempio, che continua a ritenersi
parte della maggioranza ma, in questo frangente, fa cadere il numero legale perché
non è stata resa partecipe delle scelte della Giunta. Credo che Sel debba
finalmente decidere dove stare, piuttosto che rimanere sul confine tra
maggioranza e opposizione. Certo, politicamente la posizione è accattivante,
fare l’ago della bilancia può essere molto remunerativo in termini di peso
politico, ma credo che onestà verso l’elettorato e trasparenza impongano una
scelta.
Idem dicasi per Walter Antonelli, sempre estremamente critico verso la
“sua” maggioranza fino a diventare più oppositore dell’opposizione ma che ieri
sera è rimasto in aula per la votazione. Certo, la sua uscita sarebbe stata
ininfluente per il numero legale ma credo che coerenza e chiarezza, anche per
lui, a questo punto impongano una scelta.
Insomma: è troppo comodo mantenere posizioni ibride per ottenere chissà
cosa. I tempi della prima repubblica sono finiti, o almeno dovrebbero, e il
cittadino elettore ha il diritto di avere chiarezza da parte dei propri
rappresentanti. E questo il Presidente del Consiglio Comunale e il gruppo
autonomo di Sel devono capirlo e rispettarlo.
Infine una considerazione sulla maggioranza. Come può una coalizione
che si regge in piedi con un solo voto e, quindi, rimane in equilibrio
instabile tra il governo e l’andiamo tutti a casa, governare con la necessaria
lucidità e serenità? Si stanno prendendo decisioni pesantissime sul futuro di
Montegranaro, si stanno impegnando cifre ingenti su lavori sui quali manca la
condivisione e decisi da chi, a questo punto, rappresenta un’esigua minoranza
di Montegranaresi. Ricordiamolo: Montegranaro riparti è stata eletta con poco
più del 30% dei consensi e oggi, visto come si sono messe le cose, direi che
rappresenta una percentuale ben più bassa di elettori. Come può, quindi, la
rappresentanza di così pochi cittadini decidere per tutti? Con quale
responsabilità? Io ci rifletterei bene, anche perché le scelte che si stanno
facendo ce le porteremo dietro per decenni.
Luca Craia
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