Sono molto perplesso sul tema delle retrocessioni delle aree
edificabili portato in Consiglio Comunale e votato dalla maggioranza, da sola,
ma con le opposizioni che non votano ma si dicono d’accordo in linea di
principio. Io, fondamentalmente, tanto d’accordo non sarei e vi spiego perché:
1) è stato computato l’ammanco
sul gettito fiscale del Comune per quanto riguarda sia la perdita delle
imposte che il mancato incasso di eventuali opere di urbanizzazione relative a
queste aree?
2) Le aree retrocesse sono sparse sul territorio comunale a macchia di
leopardo. Questo comporta un sostanziale
snaturamento del piano regolatore generale in quanto, in questo modo, si
creano aree verdi non programmate in mezzo alle aree edificabili.
3) Cosa accadrebbe se un confinante dovesse edificare sulla propria
area e avesse bisogno di frazione dell’area retrocessa per opere di
urbanizzazione? Si è tenuto conto del danno
che si fa ai vicini?
4) Il mancato introito delle tasse relative a queste aree non più
edificabili dovrà essere in qualche modo compensato. Molto probabilmente la
somma che mancherà in bilancio verrà spalmata su quanto gli altri proprietari
di immobili dovranno pagare, causando un aumento
delle imposte per questi ultimi. Insomma, io che non ho chiesto nulla dovrò
pagare per chi ha retrocesso ma mantiene la proprietà di un immobile
potenzialmente di valore. Non mi pare equo per niente.
5) D’accordo il consumo di suolo zero, ma in mancanza di un programma
per l’incentivazione del recupero del patrimonio immobiliare esistente, ossia
le ristrutturazioni dei vecchi
immobili, si rischia di far morire anche
l’edilizia.
È per questo che le retrocessioni non mi piacciono affatto e sono
perplesso sull’atteggiamento di tutte le opposizioni che, invece, in linea di
principio si dicono d’accordo.
Luca Craia
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