Dopo la débâcle di venerdì scorso torna in aula stasera il controverso
punto relativo alle retrocessioni delle aree edificabili. Ricordiamo che il 22
gennaio, nel corso della seduta del Consiglio Comunale riunito in prima
convocazione, proprio su questo punto è venuto a mancare il numero legale
mandando, per la prima volta in questa consiliatura, l’amministrazione comunale
in minoranza. Questa sera il numero legale richiesto sarà ben più basso degli
11 consiglieri necessari in prima convocazione: ne basteranno sei. Il percorso,
quindi, appare in discesa per la giunta Mancini ma quanto emerso venerdì scorso
meriterebbe una seria riflessione politica. Questa sera vedremo se c’è stata.
Per ora sappiamo che quanto accaduto deve aver fatto parecchio male a
Sindaco e compagnia, e ci mancherebbe altro che non sia così. Abbiamo visto il
panico in aula lo scordo venerdì e sappiamo di reazioni scomposte e al limite
della correttezza (o forse anche oltre il limite) alle quali, comunque, questa
amministrazione ci sta abituando già da tempo. Fatto sta che la maggioranza che
governa Montegranaro appare sempre più in difficoltà, sia per i numeri che per
le motivazioni che dovrebbero mantenerla legata e questo nonostante la modifica
al regolamento che ora consente di poter avere un numero legale ben più basso
di quello che ha fatto chiudere la seduta di venerdì scorso.
Che l’amministrazione Mancini rappresenti solo una minoranza di
montegranaresi è un fatto e ne abbiamo ampiamente parlato. Ma anche al suo
interno mi pare di vedere e sentire crepe e scricchiolii, che vanno da
assessori che si sbugiardano da soli (vedi il caso Beverati, che dichiara
davanti a una platea di commercianti di non gradire il progetto di viale
Gramsci salvo poi rimangiarsi tutto in Consiglio), ai silenzi imposti al
vicesindaco passando per i toni minacciosi del Sindaco contro chi ha fatto
mancare il numero legale alla votazione sulle retrocessioni.
E se sul giornale la Sindachessa dichiara di navigare a vista noi
cittadini possiamo solo preoccuparci, perché navigare a vista e spendere
qualche milione di Euro facendo investimenti piuttosto azzardati che
impegneranno le casse cittadine per anni e anni non è una cosa che rassicuri
più di tanto.
Luca Craia
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