Il centro storico di Montegranaro versa in condizioni disastrose e di
questo penso siamo tutti convinti. Così come credo che dovremmo tutti essere
convinti che occorra un intervento urgente quanto radicale che possa invertire
il processo di degrado che lo sta uccidendo. Dal mio punto di vista è da tempo
che manifesto profonda preoccupazione per la mancanza di un progetto concreto
su come intervenire, progetto che viene sostituito con iniziative spot e di
poca sostanza che procrastinano la soluzione aggravando ulteriormente la
situazione.
A occuparci del problema siamo diversi soggetti ma, principalmente, io
personalmente, l’associazione da me fondata e alla quale appartengo, Arkeo, e
Città Vecchia, anch’essa da me fondata proprio per trovare soluzione per il
centro storico e dalla quale fui costretto a uscire per ragioni che, oggi, non
è più interessante approfondire. E il punto è questo: occorre lasciare indietro
il passato. È ora, è importante, è fondamentale.
Per costruire un progetto per il centro storico occorre una forte
sinergia. Occorre trovarla, dimenticando il passato, tralasciando le
recriminazioni e facendo finire le infinite faide intellettuali e non che si
susseguono ormai da troppi anni, i cui danni, purtroppo, li paga la causa del
centro storico. Occorre mettersi intorno
un tavolo per parlare, progettare e costruire. E a questo tavolo devono sedersi
principalmente quelli che amano il nostro paese e la sua storia, quelli che
sono gli attori principali delle iniziative a favore del centro storico: noi e Città
Vecchia.
Lo faccio pubblicamente, questo invito a seppellire l’ascia di guerra.
Lo faccio pubblicamente perché conosco i meccanismi e so quante siano le voci,
le anime, i pensieri che possano concorrere a una decisione che vada verso una
distensione e un clima più costruttivo. Va fatto, perché non si può più
aspettare, perché la politica non capisce e non vuole capire il problema e solo
con l’unità di pensiero e azione si può invertire questa marcia precipitosa
verso lo sfascio.
Non dobbiamo rinunciare a nulla: ognuno mantenga la propria identità e
le proprie prerogative. Ma parliamoci, perché sono convinto che, dato che tutti
vogliamo la stessa cosa, è possibile rendere organica l’azione, ognuno portando
avanti la sua. Poi, una volta concretizzato un progetto comune, portiamolo a
chi possa attualizzarlo. Ma, soprattutto, smettiamo le guerre, le vendette, l’ascolto
di voci e fiati che soffiano su un fuoco che è ora che si spenga. Va fatto per
Montegranaro, non si può più aspettare.
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento