È stata un’esperienza molto toccante e gratificante quella che ho
avuto modo di fare stamane, grazie alla mediazione dell’amico Eros Zengarini.
Due persone squisite provenienti dall’Argentina e in visita a Montegranaro mi
hanno chiesto di accompagnarli per il paese alla scoperta della sua storia e
delle sue bellezze e io l’ho fatto più che volentieri, come del resto mi trovo
a fare spesso. Ma questa volta mi è piaciuto particolarmente per via della loro
storia.
Tito e sua moglie Cristina sono nati in Argentina e sono in Italia per la
loro prima volta. Sono venuti a Montegranaro perché è da qui che i genitori di
lui sono partiti, tanti anni fa, alla volta del Sud America. Tornarono dopo
molti anni quando già erano anziani ma, purtroppo, poco dopo lo sbarco, la
signora ebbe un attacco cardiaco e morì. All’epoca riportare in Argentina la
salma risultò complicato e costoso e così la signora fu sepolta nel cimitero
montegranarese e il povero marito tornò mestamente da solo in Argentina. Ora il
figlio e la moglie sono voluti tornare per visitare la tomba della mamma e
conoscere le proprie radici, progettando di poter finalmente riportare in
Argentina i resti della mamma e ricongiungerli con quelli del marito, anche
lui, nel frattempo, deceduto.
Una storia di emigrazione italiana che ho voluto raccontare ai
lettori del blog perché mi ha fatto piacere prenderne parte per qualche ora. I
nostri due amici hanno visitato Montegranaro partendo da San Serafino,
percorrendone il centro lungo la linea Porta Marina – Porta Spina, hanno
gustato la bellezza di Sant’Ugo, hanno visitato esternamente la casa dei nonni
in via Palestro per chiudere il giro nella chiesa di San Pietro il tutto mentre narravo loro un po' della nostra storia. Nonostante la
pioggia fastidiosa e a tratti battente per loro Montegranaro è stata una
piacevole scoperta. Lo porteranno nel loro cuore, la loro terra natia, e così
un pezzetto di noi tutti arriverà con loro in Argentina.
Luca Craia
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