Era stata posta in cima alla torre dell’acquedotto all’inizio degli
anni ’50 e lì era rimasta finchè, cedendo agli attacchi delle intemperie, si
era sbriciolata precipitando a terra nei primi anni ’90. La statua del Cristo Redentore,
voluta da un gruppo di montegranaresi di buona volontà che la finanziarono a
suo tempo, era rimasta al suo posto per oltre quarant’anni, ed era diventata
uno dei simboli di Montegranaro perché da lontano la si poteva scorgere quasi
in antitesi al “palazzaccio” posto sull’altro lato del crinale.
Oggi è ancora una volta un gruppo di Montegranaresi, per lo più
industriali, a voler rimettere in cima alla torre una statua del Cristo in
tutto simile a quella che andò perduta circa venticinque anni fa. Una cordata
di persone innamorate del proprio paese che hanno deciso di ricollocare una
statua in materiale sintetico in cima alla torre. Si stanno già muovendo, hanno
preso contatti con chi la produrrà, hanno i preventivi. Ora si tratta di
ottenere i permessi dalla proprietà della costruzione.
Un’unica remora: la presenza di quell’accozzaglia di antenne
telefoniche poste lungo i lati della torre. I finanziatori di quest’opera
reputano la massiccia presenza di ripetitori, al di là della loro pericolosità
per i cittadini che vivono lì intorno, un fattore antiestetico importante tanto
da poter vanificare l’effetto positivo della statua. Sarebbe, quindi, un
ulteriore buon motivo per toglierli o, quantomeno, ridurli di numero.
In ogni caso c’è da augurarsi che l’iniziativa vada a buon fine e che
Montegranaro riacquisti uno dei suo simboli perduti.
Luca Craia
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