Non è da sottovalutare quello che sta accadendo a Montegranaro.
Non lo è anche se la questione si risolverebbe con una spesa di poche decine di
Euro. Non lo è perché vedere la Bandiera Nazionale sventolare a brandelli o,
come nel caso delle scuole rosse, non sventolare affatto perché ne è rimasto un
triste moncone, dovrebbe rattristare, indignare, far male agli occhi e al
cuore. Invece pare che, almeno ai livelli alti della nostra società, quelli in
cui si prendono le decisioni e si dà l’esempio, non se ne accorga nessuno. E
questo, permettetemi, è emblematico del rispetto che si ha per quello che
simboleggia il nostro essere Nazione, Popolo, Cultura. Questo rappresenta la
nostra considerazione di noi stessi come Italiani e, di conseguenza, il
rispetto che dovremmo esigere per questo e che, invece, non esigiamo.
Non vorrei che ora partisse il solito balletto delle responsabilità:
doveva pensarci Tizio, era compito di Caio. La responsabilità è di chi governa
e basta. Perché è stato avvisato, perché non è possibile che non abbia mai
visto questo insulto alla nostra coscienza di Italiani. Perché basta una
telefonata per evitare questo pugno nell’occhio. Se ne è accorta la gente,
tanta, che mi ha da più parti segnalato la cosa e mandato foto. Ma chi di
dovere, troppo occupato a farsi “selfie” e autocelebrazioni sul nulla, no.
È grave, l’ho detto, ed è grave perché testimonia il poco amore
per il nostro Paese, quel poco amore che ci porta a non tutelare i nostri
concittadini, a non dire mai “prima gli Italiani”, a lasciare che la nostra
cultura venga fagocitata da altre piuttosto che difenderla e diffonderla con
chi viene a vivere sul nostro suolo. Una bandiera strappata che sventola sopra
la porta del palazzo principale del paese, il Municipio, dice tutto, più di
articoli di giornale, dichiarazioni, buone intenzioni e fanfare davanti ai monumenti.
Luca Craia
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