Lo avevano detto e ripetuto e ora lo hanno messo nero su bianco: una
delibera di “provvedimenti” che sancisce la volontà del Comune di Montegranaro
di convertire tre appartamenti di edilizia popolare non ancora assegnati e
facenti parte del complesso dell’ospedale vecchio e di farli diventare spazio
destinato a uso sociale. In effetti il problema è serio: pensare di creare un
polo culturale nell’antico monastero è impossibile se lo si deve unire alla
civile abitazione. Va ricordato che l’ingresso per i tre appartamenti e per la
parte destinata a uso pubblico è lo stesso. Per cui ecco il provvedimento: si
chiede alla Regione di stornare la destinazione dei tre alloggi in cambio della
restituzione delle somme utilizzate per il recupero degli stessi. Sarà un’operazione
costosa, evidentemente, ma necessaria. Il vantaggio di tale provvedimento è
che, comunque, blocca eventuali assegnazioni per 90 giorni, il tempo che ha la
Regione per rigettarlo.
Il provvedimento però non risolve il problema degli alloggi già
assegnati. Ci sono famiglie che si sono installate nel complesso già da un anno
e pensare di coniugarne la vita con le attività di un centro policulturale che
proporrà attività a tutte le ore anche nel chiostro sottostante gli
appartamenti è piuttosto complicato. Considerando poi che gli attuali
assegnatari sono tutti extracomunitari che stanno già facendo molta fatica
anche semplicemente a integrarsi con i residenti storici della zona, mi pare che
si rischi di innescare delle situazioni potenzialmente incresciose.
Il problema non è di facile soluzione, è evidente. Del resto
probabilmente l’errore sta all’origine, quando si presero fondi vincolati alla
ristrutturazione per uso abitativo. Ma, del resto, era forse l’unico modo per
poter intervenire su un edificio altrimenti destinato a un degrado
inarrestabile. Con questa delibera si è forse tracciato un segno positivo su
questa problematica, ma rimane comunque un grosso nodo da sciogliere e,
francamente, non sono affatto ottimista.
Luca Craia
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