Trovo quantomeno ingiusto che, sul territorio di un Comune italiano,
si disponga l’ospitalità per dei richiedenti asilo senza nemmeno informarne
preventivamente il Sindaco. È quello che è accaduto a Montegranaro, dove sono
arrivati 11 “profughi”, che vengono ospitati in un appartamento di via
Risorgimento a cura di una delle tante associazioni che si occupano di
prendersi cura di queste persone. Ovviamente questo occuparsi del prossimo viene
ben retribuito, è bene che questo sia chiaro. Il fatto è che il Sindaco di Montegranaro
è stato informato della cosa soltanto il giorno 28, ossia 22 giorni dopo che
questi nuovi ospiti sono arrivati a Montegranaro. Trovo che questo sia
scandaloso.
È scandaloso che il primo cittadino, autorità di pubblica sicurezza,
non venga tempestivamente e preventivamente non solo informato ma anche
consultato sull’opportunità di prendere una decisione tale da poter
influenzare, appunto, al pubblica sicurezza del paese che andrà a ospitare
questi soggetti. Perché poi il punto è questo: non si può disseminare l’Italia
di profughi senza avere anche un piano su come collocarli. A Montegranaro
abbiamo già problemi seri di convivenza e integrazione, con frequenti episodi
di criminalità e disordine che possono diventare scintilla di tensioni sociali.
Inoltre le zone dove queste persone vengono ospitate vanno studiate
con cura, perché non si può permettere che via Risorgimento, in questo caso,
come via Magenta o l’intero Centro Storico, diventino quartieri ghetto dove
parcheggiare profughi ed extracomunitari, degradando irrimediabilmente i
quartieri in questione e dando un pessimo servizio agli stessi immigrati che,
così facendo, non avranno l’opportunità di integrarsi, qualora lo volessero.
Ha fatto bene il Sindaco a chiedere “un’attenta vigilanza” che, però,
sappiamo si limiterà soltanto a questo in quanto le forze dell’ordine non hanno
nemmeno la capacità di intervenire in maniera incisiva a causa di una
legislazione inefficiente e inefficace. Ha fatto molto meno bene il Sindaco a
proporre una convenzione con l’associazione che si occupa di collocare questi
soggetti per impiegarli in lavori socialmente utili. I lavori vanno pagati,
vanno assunti degli Italiani per farli prima che gli stranieri e, soprattutto,
non si può pensare di risolvere i problemi di Montegranaro utilizzando
manovalanza incontrollabile che di giorno magari taglia le erbacce e di notte
crea problemi di ordine pubblico.
Luca Craia
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