È spiegato molto chiaramente sul Corriere Adriatico stamattina come si
sono svolti i fatti e il perché l’antennona venga spostata da dove sta adesso
(molto più lontano dall’abitato) al sito della discordia. Ne faccio un sunto: l’antenna
era posta su un altro terreno di proprietà di Giancarlo Venanzi; la Vodafone ha
imposto un adeguamento al ribasso del canone di locazione con una modifica
unilaterale del contratto e quest’adeguamento, ovviamente, non è stato
accettato. Pertanto la società telefonica ha pensato di spostarsi altrove. Va
da sé che sarebbe molto più conveniente per la Vodafone lasciare l’apparecchiatura
dov’è, magari adeguandola, perché spenderebbe molto meno. Vista la
disponibilità di Venanzi non pare una strada impercorribile e forse è la più
facile ed efficace per risolvere il problema.
Tutto questo per rimarcare che quanto detto dal nostro vicesindaco
nell’assemblea di giovedì è allucinante: infatti Ubaldi ha affermato, davanti a
un centinaio abbondante di persone, di essere venuto a conoscenza della
questione tra Vodafone e Venanzi solo pochi giorni fa. E ci potrei anche
credere, vista la diligenza con cui amministra. Ma qualcuno dovrebbe spiegarmi perché,
nel momento in cui l’Amministrazione Comunale ha visto giungere la pratica per
l’antennona, non si sia informata in maniera capillare e completa. Se l’avesse
fatto avrebbe saputo anche dell’origine del problema e forse avrebbe potuto
mediare immediatamente, anziché trovarsi con gli sbancamenti fatti e forse
anche qualche betoniera gettata.
Le affermazioni di Ubaldi, che gli sono costate un mezzo linciaggio da
parte del pubblico e un colorito rosso tendente al blu in faccia, sono di una
gravità inaudita perché, come le giri, le giri male. Se è vero che Ubaldi ha
saputo del mancato accordo tra Vodafone e Venanzi solo pochi giorni fa, ciò
dimostra l’inadeguatezza dell’amministratore e la sua profonda superficialità.
Doveva informarsi prima. Se invece non è vero e quella raccontata all’assemblea
cittadina è un’altra delle tante bugie di questa amministrazione comunale,
allora c’è manifesta malafede. E tante ma tante cose da spiegare. Attendiamo.
Luca Craia
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