Una seduta del Consiglio Comunale tesa, un dibattito serrato, un
percorso non difficilissimo ma piuttosto aspro hanno portato l’Amministrazione
Mancini all’approvazione, scontata peraltro, del bilancio preventivo. Il
dibattito, dicevamo, è stato aspro ma, tutto sommato, non ci sono stati intoppi
per la maggioranza.
Di cose rilevanti ne sono capitate poche, nonostante il lungo
dibattito. Abbiamo finalmente ascoltato la voce dell’assessore Strappa in un
breve intervento, invero piuttosto squinternato. Non abbiamo, invece, avuto il
medesimo piacere per quanto riguarda, non tanto la voce, ma almeno il pensiero
delle due consigliere di maggioranza Michetti e Latini che, seppur invitate
opportunamente da un Carlo Pirro in grande spolvero, non hanno illustrato la loro
posizione sul bilancio se non col voto favorevole.
Sel si è astenuta sulla variante urbanistica e ha votato contro tutto il resto, la minoranza ha votato compatta no, la maggioranza
ha votato sì, e pare sia andato tutto come da copione. Interessante e meno
soporifero del solito l’intervento di Beverati che si pone, per quanto con
abile eloquio ce lo fa leggere tra le righe, in posizione critica nei
confronti del progetto di viale Gramsci suffragando le ipotesi di mal di pancia
che già ho formulato. Per sua stessa ammissione, 20.000 euro a disposizione per
il centro storico sono una cifra ridicola così come è ridicola la sua
autodifesa riguardo una politica sostanzialmente assente per quanto riguarda le
sue deleghe. Perché Beverati continui a ingollare rospi, relegato in un angolo
e senza soldi da spendere rimane un mistero. Fatto sta che, soluzioni per il
centro storico non se ne vedono.
E appunto la questione centro storico è tornata fuori a più riprese,
sollecitata sia da Lucentini che da Pirro, tanto che si è ritenuto giustamente
opportuno ritirare l’ultimo punto all’ordine del giorno, riguardante la
petizione, appunto, sul centro storico, perché discuterne a tarda notte sarebbe
stato improficuo e inopportuno. Così verrà posta al primo punto dell’ordine del
giorno della prossima seduta.
Per il resto abbiamo visto una maggioranza arroccata nell’autodifesa,
a volte difendendo l’indifendibile, incalzata dalla minoranza. Anche Basso ha
rotto gli indugi e cambiato politica: mentre inizialmente era attendista e
possibilista, ora è più mordace e chiaramente contrario. Di Lucentini e
Gismondi non c’erano dubbi e i due hanno messo più volte alle strette la
Giunta. Buona anche la Zincarini che ha contestato duramente, per quanto pacatamente come suo stile, l’operato della
Strappa. Mi è particolarmente piaciuto Carlo Pirro che ha fatto un potente j’accuse
sulle promesse fatte ai Cinquestelle e puntualmente disattese. Forse anche
questo preluderà a un cambio di atteggiamento pentastellato. Vedremo.
Del penultimo punto parlerò in un pezzo apposito perché non l’ho
proprio capito.
Luca Craia
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