martedì 10 maggio 2016

Cos’è la mafia per me



La mafia cos’è?
È quella che ti spacca e ti brucia il negozio se non paghi il pizzo, certo.
È quella che devi stare zitto e non parlare sennò ti ammazza. Certo.
È quella che traffica, briga, si accorda coi poteri forti, quella che governa da dietro. Certo!

Ma la mafia viene prima di tutto questo.

La mafia è quando devi sistemare il figlio, il fratello, il cugino, la moglie e vai a chiedere aiuto al tuo amico, all’amico dell’amico, al prete, al politico potente perché “ci metta una parola buona”. Quello ce la mette e tuo figlio, tuo fratello, tua nuora prende il posto che sarebbe stato magari di un altro, più bravo ma senza parola buona. BUONA PAROLA
La mafia è quando vai a votare e voti quello che potrebbe risolverti quel problema che ti sta tanto a cuore. Lo voti anche se non ti piace come la pensa ma il problema te lo risolve lui, mica quello che la pensa come te. IGNAVIA
La mafia è quando vedi una cosa brutta, che tu non faresti mai, ma a farla è uno che conosci e fai finta di non vederlo. CHIUDI GLI OCCHI
La mafia è quando dici “ma chi me lo fa fare” e anziché impegnarti e fare qualcosa per la tua comunità rimani a casa a guardare la televisione. INDIFFERENZA
La mafia è quando chiedi e ottieni perché sei amico di, parente di, membro di questo e quello. NEPOTISMO
La mafia è quando saresti pure d’accordo ma quello è un rompicoglioni e poi li va a rompere proprio all’amico mio. MI STA SUI COGLIONI
La mafia è quando senti la diceria e ci credi perché ti fa comodo crederci. MALELINGUE
La mafia è quando la diceria la condividi. MALALINGUA
La mafia è quando lasci perdere, quando vince il quieto vivere, quando non ti indigni, quando fai finta di non vedere, quando dici “si è sempre fatto così”, quando pensi “ma tanto lo fanno tutti, perché io no?”, quando taci, quando dimentichi, quando il principio e la giustizia soccombono davanti all’interesse, al rapporto sociale, alla solidarietà distorta.
Questa mafia uccide come quella con la lupara, perché a quella con la lupara ci si arriva partendo da qui.

Luca Craia

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