Siamo un popolo di tifosi. Da noi o sei di una squadra o di un’altra.
O sei milanista o sei interista. O sei comunista o fascista. O sei pro o sei
contro. Le vie di mezzo non sono contemplate ma, soprattutto, non è contemplato
il distinguo, il ragionamento, l’approfondimento per poi dare un giudizio che
non debba essere per forza bianco o nero.
Siamo anche un popolo senza coscienza nazionale. Siamo un popolo senza
amor patrio, a meno che non si tratti della nazionale di calcio. Siamo un
popolo che non ha rispetto per il proprio Paese, per la bandiera e per se
stesso.
Tutto questo diventa evidente con il caso dei due Marò. Eccoci qua:
quelli che li indicano come eroi e quelli che li additano come assassini. Non c’è
mediazione, non c’è ragionamento. Ci sono solo un sacco di cretinate pubblicate
sui social ai quali, da bravi pecoroni tifosi, siamo pronti a credere per
schierarci da una parte o dall’altra.
Non ci viene in mente che questi due ragazzi sono solo due persone che
facevano il loro lavoro, mandati in un posto pericoloso a rischiare la vita perché
quello è il loro mestiere e, come si dice, qualcuno deve pur farlo. C’entra
poco se ci fosse l’egida o meno della missione internazionale (qui apriremmo un
capitolo a parte sull’idiozia dei nostri governi): sono due militari ed
eseguono ordini. Non ci viene in mente che, magari, abbiano potuto commettere
un tragico errore che, in un frangente come quello, per quanto esecrabile, va
contemplato. Noi ci dobbiamo dividere tra chi pensa che i due militari italiani
siano degli assassini e chi pensa che siano degli eroi. Vedo davvero poche persone
che dicono che non sono né l’uno né l’altro: sono due persone, esseri umani,
che forse hanno sbagliato, ma ci sarà un processo per stabilirlo.
Non vedo folle di patrioti con la bandiera in mano come alle partite
di calcio per difendere l’onore nazionale. Perché quello sì che è stato
calpestato. L’India ha trattato l’Italia come un paesucolo da terzo mondo.
Immaginate cosa sarebbe accaduto se, invece dei Marò, ci fossero stati due
Marines. La nostra diplomazia ha dato pessima prova di sé fin dai primi tempi,
coi giochi e i trucchetti del governo Monti. Si è giunti al rientro dei due
militari in patria solo dopo anni di trattative. Questa storia ha dimostrato
quanto poco peso abbia l’Italia a livello internazionale, con l’Onu silenziosa
e l’alleato americano che faceva l’indiano. Ma di tutto questo agli Italiani
importa poco. Ora conta insultare i due militari o celebrarli quasi fossero
salvatori della patria. Per poi, tra pochi giorni, sventolare il bandierone per
gli Europei di calcio.
Luca Craia
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