Trovo sconcertante la proposta del Sindaco Mancini uscita sul Carlino di portare la scuola materna all’interno dell’edificio scolastico di
via Marconi, le cosiddette scuole rosse. È sconcertante perché fornisce la
prova lampante di un atteggiamento di rinuncia nei confronti del polo
scolastico storico che consegue a una considerazione sostanzialmente nulla
delle problematiche legate al centro storico cittadino.
La scuola è uno dei tanti elementi che rendono vivo un quartiere. Il
progressivo spopolamento delle scuole del centro testimoniano il disagio
sociale che si vive nel cuore del paese che, pur non essendo demograficamente
in calo, con la non iscrizione di bambini a scuola segnala una ghettizzazione
del quartiere che peggiora di anno in anno e innesca un circolo vizioso per il
quale l’Italiano non si iscrive perché ci sono troppi stranieri e ci sono
troppi stranieri perché l’Italiano non si iscrive. In breve, con questo passo,
le scuole rosse rischiano di chiudere.
La soluzione prospettata dal Sindaco non va nella giusta direzione,
anzi. Il Sindaco, in questo modo, sancisce la presenza di un’unica sezione per
lasciare posto alla materna che, andando avanti così, è destinata a scomparire
insieme a tutto il plesso.
La soluzione forse l’aveva trovata l’ex dirigente, Annalena
Matricardi, quando propose di “specializzare” le scuole rosse con delle sezioni
esclusivamente a tempo prolungato. Questo avrebbe caratterizzato il plesso,
avrebbe escluso ogni possibilità di ghettizzazione e avrebbe dato valore alla
scuola ridandogli vita e futuro. Purtroppo il progetto non è mai stato attuato
e oggi non esiste nemmeno nei pensieri di chi prende decisioni sulla scuola.
È evidente, comunque, come questo sia un ulteriore tassello della
politica per il centro storico attuata dall’amministrazione comunale, una
politica che non tiene in considerazione i problemi e le esigenze del quartiere
e che ne sta aggravando ulteriormente la già precaria condizione.
Luca Craia
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