Che Marca Fermana, così come ha funzionato fino a oggi, sia
sostanzialmente un organismo quasi inutile per la promozione turistica del
Fermano è assodato: sono scarsissimi i risultati fin qui prodotti a fronte di
spese correnti piuttosto pesanti. Ciò non toglie che, comunque, rimanga
potenzialmente uno strumento che, con i dovuti correttivi, potrebbe rivelarsi
molto utile per incentivare l’economia turistica della costa e far finalmente
partire quella dell’entroterra.
Paesi come Montegranaro, i cui amministratori, a parole, fanno un gran
baccano, nominando spesso anche a sproposito la parola turismo, dovrebbero
quantomeno provare ad approfittare della scadenza di mandato del Presidente per
provare a dare un’inversione di tendenza al Sistema Turistico locale, magari inserendo
persone di fiducia e competenti all’interno dell’ente stesso. E invece Montegranaro
non viene nemmeno ammesso alla votazione. Motivo? Sembra non sia in regola con il
versamento delle quote.
Aumentano così i dubbi su cosa si intenda per turismo dalle parti di
piazza Mazzini e come lo si voglia sviluppare. Finora abbiamo assistito a
iniziative che sembravano più dei giochini da ragazzi, improvvisate, senza un
progetto di fondo: visite turistiche spot, percorsi privi di una guida e di una
traccia, assenza totale di promozione. Infatti il problema sembra essere
proprio quello: l’assenza di un progetto generale per il turismo, legato alla
valorizzazione del patrimonio storico e, quindi, del centro storico. Così come
non si vede cosa si voglia realmente fare per il patrimonio storico-culturale,
allo stesso tempo non si scorge quale sia la visione che l’assessore ma
soprattutto la giunta che egli sostiene abbiano del turismo, una giunta che,
ricordiamolo, non destina quasi un centesimo per il comparto. Questo ultimo
episodio ne è l’ennesima prova.
Luca Craia
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