C’era un bel po’ di gente ieri sera davanti al “Palazzaccio”, dove i
commercianti hanno organizzato un raduno di auto d’epoca con cena. Sembrava quasi
uno strascico del Veregra Street o una prova d’estate per vivacizzare il nostro
paese che per una settimana all’anno esplode di vita (talvolta pure troppo) e
per il resto langue. C’erano diverse belle macchine, per chi ama il genere c’era
da divertirsi, c’era la festa e c’era la musica coi sempre bravissimi Pa, Pi
and The Blond. Una bella serata d’estate in centro, quasi inaspettata.
Quasi inaspettata perché ce la sapevano in pochi. Per carità, c’era
gente, quella che aveva prenotato la cena, quelle persone che frequentano i
locali che hanno organizzato la cosa e sulla cui presenza si puntava. I
commercianti hanno fatto benissimo il loro lavoro e, dal loro punto di vista,
la cosa è riuscita molto bene. I commercianti, però, hanno anche reso un grande
servizio a Montegranaro, creando un evento e vivacizzando il centro a costo
zero per la collettività. Il servizio però non è stato sfruttato.
Il Comune di Montegranaro, nella fattispecie l’assessorato alla
cultura e al turismo, nonché anche al commercio (tutto racchiuso in un unico
ufficio che fa capo all’assessore Beverati) non si è nemmeno accorto della
cosa. Non se ne è accorto ma lo sapeva, visto che l’ordinanza di divieto di
sosta in largo Conti è stata emessa e i permessi per l’occupazione del suolo
pubblico concessi. Però la locandina non è stata fatta circolare, non è stata
scritta una riga sul sito e sulla pagina Facebook del Comune e a me non è
sembrato di vedere nessuno dell’Amministrazione in giro.
Ora, a parte la vena polemica che mi appartiene e lo riconosco, ma
logica, intelligenza e amore per il proprio paese vorrebbero che un
amministratore accorto approfitti di queste occasioni per valorizzarle al
massimo, magari agganciandoci qualcosa. Invece il nulla istituzionale. Ne
rimane una bella festa, un’ottima iniziativa che speriamo si ripeta, e la
sensazione che, come sempre, il governo della città sia da una parte, nel suo mondo
ovattato, circondato da schiere di servi e lacchè che ne alterano la percezione
della realtà, e il paese attivo da un’altra parte, a fare da solo.
Luca Craia
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