Ogni tanto capita che le
petizioni scompaiano, in questo strano paese. È capitato, per esempio, con la
petizione contro l’antenna di San Liborio, ma poi si è scoperto che il Comitato
o sedicente tale se l’era messa in un cassetto fregandosene delle centinaia di
firme raccolte e non l’aveva protocollata, vai a capire a vantaggio di chi o di
cosa (anche se un po’ si capisce). Devono aver pensato (o sperato) che fosse
successa una cosa simile con la raccolta di firme del Comitato Buon Senso, i
nostri amministratori. Infatti, a una settimana dalla presunta data di
protocollo della petizione, questi dichiarano che non hanno ricevuto nulla. Ma
il Comitato ha la copia timbrata, e il timbro riporta la data del 12 luglio. È passata
una settimana e la petizione non si trova? Che fine ha fatto?
Potrebbe esserci stato un
disguido. Il documento potrebbe essere finito nella cartella sbagliata, in un
cassetto, ci potrebbe essere stato un errore. Capita. Però è curioso: un
amministratore attento sa che sta per arrivare una petizione così pesante, con
dentro 1200 firme tra nel quali quelle di 54 esercenti commerciali: era noto,
tutti i giornali ne hanno parlato. L’amministratore attento che farebbe?
Allerterebbe l’ufficio protocollo chiedendo di essere prontamente informato
quando la petizione arrivi in Comune. Ma, a quanto pare, della petizione non si
è interessato nessuno e solo dopo una settimana, e dopo essere stati
sollecitati, gli amministratori montegranaresi cascano dal pero e dichiarano di
non aver visto nulla. Ma può essere che non ti preoccupi se ancora non hai
visto nulla?
Allora, io mi do due spiegazioni.
La prima vede i nostri amministratori distratti da altre cose, accaldati, poco
interessati alla questione; tanto, petizione o non petizione, come ha fatto
capire ampliamente l’assessore Perugini, loro faranno come gli pare. Per cui
non si sono per niente interessati alla cosa, neanche la curiosità di sapere
cosa ci fosse stato scritto.
L’altra spiegazione è quella
dello struzzo, che mette la testa nella sabbia e, così facendo, fa sparire
tutto quello che lo può danneggiare o che, quanto meno, lo infastidisce.
Non so per quale ipotesi
protendere ma penso di sapere come finirà la faccenda: si darà la colpa a un impiegato
che se ne assumerà la responsabilità (ci mancherebbe altro) e la faccenda
finirà così, senza responsabilità politica. Ma le responsabilità politiche ci
sono, eccome. E, come al solito, a piazza Mazzini collezionano una nuova bella
figura.
Luca Craia
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