I soci di Arkeo e non dell’Archeoclub (Beverati fa ancora una gran
fatica a capire la differenza, nonostante che, visti i risultati della sua
collaborazione con quest’ultimo, essa dovrebbe essere lampante) prendono, in
effetti, atto che l’assessore al centro storico sia stato l’unico, nel corso
della seduta del Consiglio Comunale del 4 agosto scorso, a parlare marcatamente
del centro storico. Io personalmente ne prendo atto ma sottolineo che Beverati,
ancora una volta, parla ma non fa. Perché si fa presto ad accusare il proprio
predecessore di non aver fatto nulla, cosa peraltro non esatta, in quanto
piccole cose sono state fatte, anche e soprattutto grazie allo sprone di questo
blog e a un minimo di collaborazione con la vecchia amministrazione, nonostante
il sottoscritto rompesse l’anima ogni santo giorno come fa tutt’oggi (solo che
questo in passato non inficiava i rapporti come invece avvenuta con questa
coalizione). Il problema è che Beverati amministra questo paese e il suo centro
storico da 26 mesi e in questi 26 mesi davvero non abbiamo visto niente. Ma
niente niente.
I nodi cruciali del quartiere sono stati sanati in passato. La chiesa
dei SS.Filippo e Giacomo è uno di essi, tornata al suo splendore grazie
all’impegno della Parrocchia, nella fattispecie al coraggio di don Umberto
Eleonori, e certamente con nessun contributo concreto da parte del Comune (se
non qualche spiccioletto da cassetta delle elemosine). L’ospedale vecchio è
stato ristrutturato dalla vecchia amministrazione realizzando un progetto della
precedente ed è poi stato trasformato in un ghetto per stranieri dall’attuale
amministrazione che continua imperterrita a non ritenere necessario intervenire
sui criteri di assegnazione delle case popolari.
Beverati fa anche una gran confusione tra la proposta di Arkeo che,
tra l’altro, non sembra aver compreso perfettamente, e la mozione presentata
dal gruppo consiliare di Viviamo Montegranaro che ha semplicemente interpretato
la petizione da noi promossa. L’idea dell’abbattimento di alcuni stabili non
implica il radere al suolo mezzo centro storico come sembra aver inteso, forse
in maniera strumentale, l’architetto. La nostra proposta prevede l’abbattimento
di alcuni stabili e il recupero di altri, ma anche l’incentivazione
all’investimento nel paese antico e la realizzazione di un piano di rilancio
economico-commerciale. In sostanza si tratta di una proposta molto simile a
quella che lo stesso Beverati, quando si candidò Sindaco nel 2009, aveva messo
in programma salvo poi dimenticarsene del tutto. Rimane il fatto che una
controproposta da parte sua non l’abbiamo ancora sentita.
Io stento a credere che un politico esperto e attrezzato culturalmente
come dovrebbe essere Giacomo Beverati, che tra l’altro conosco da quando era
bambino e ho anche sostenuto in alcune sue avventure elettorali, si faccia
sminuire e, diciamolo, umiliare da una politica globale sul centro storico pressochè nulla quando non
distruttiva. Beverati sta gestendo le deleghe di un assessorato fantasma che ha
visto attribuirsi in tre esercizi di bilancio prima due zeri consecutivi e ora la
miserrima cifra di 20.000 Euro. Vorrei sapere cosa vuole programmare
l’architetto con questi pochi spiccioli, che tipo di progetto vuole attuare.
Per il momento assistiamo all’immobilità totale, molto più immobile di quella
di cui Beverati accusa l’ex Sindaco Gismondi. Poi che al Consiglio Comunale di
Montegranaro interessi poco o niente del centro storico è assodato, ma
nell’elenco di chi se ne frega possiamo tranquillamente includerci anche lui,
altrimenti contrasterebbe fortemente il pessimo progetto di viale Gramsci o si
sarebbe già dimesso.
Ha ragione Beverati nel dire che le strategie per il centro storico
sono lunghe. Ma se mai si comincia…
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento