Ai ratti non ci si abitua mai, ma si fa l’abitudine
all’idea che ci siano. Vedere un grosso gatto che scappa di fronte a un ratto
non è un bello spettacolo, ma quando il paese comincia a somigliare a una
giungla, la cosa non fa poi tanta impressione. Si narra di toponi grassi che
giocano a nascondino vicino alle scuole rosse, il che non sarebbe una cosa
molto edificante ma, tant’è.
La folta vegetazione cresciuta spontaneamente e di
buon grado, visto che nessuno la tagliava, fino a poche settime fa ha
sicuramente aiutato il diffondersi di animali non propriamente domestici. La
disinfestazione effettuata a sine luglio ha lasciato proliferare gli insetti,
anch’essi favoriti dalla lussureggiante flora autoctona. In zone leggermente
più periferiche qualcuno sospetta l’esistenza di qualche coccodrillo nascosto
tra l’erba palustre, qualcun altro riferisce di aver sentito ruggiti preoccupanti.
Ma come ci siano arrivate le bisce in centro storico rimane un mistero.
Capiamoci: se parlassimo, che so, di Villa Luciani,
non dico che sarebbe normale ma nemmeno così fantascientifico, visto che il
quartiere confina con aree extraurbane. Ma il centro storico, circondato da
cemento, come fa a ospitare questi rettili? Secondo Tarzan, trasferitosi in
centro storico da un paio d’anni perchè ha trovato la foresta lasciataci
crescere dal Comune piuttosto confortevole, le serpi hanno sentito dire quanto
si stesse bene nel paese vecchio e si sono trasferite. Può essere. Sono
animaletti innocui e inoffensivi, ma certamente non danno propriamente un
segnale di estrema cura del paese. Fatto sta che Tarzan non ha gradito e ha dichiarato: "questo è davvero troppo. Sono venuto qui perché volevo una giungla più umana ma
Montegranaro si sta inselvatichendo peggio che l’Africa Nera. Io emigro verso
nord. Chiederò asilo politico”.
Luca Craia
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