dibàttito s. m. [der. di dibattere].
– Discussione alla quale prendono parte i partecipanti a un’assemblea, a una
seduta, a una riunione pubblica o privata, e nella quale si contrappongono e
valutano idee e opinioni diverse in merito a determinati argomenti proposti o a
decisioni da prendere (vocabolario online Treccani).
Prendendo per buona la definizione data dalla
Treccani, salvo nuovi sviluppi dall’Accademia della Crusca, possiamo affermare
che alla Festa dell’Unità ci sarà dibattito? No, perché parleranno solo persone
che illustrano un solo punto di vista.
Ci sono luoghi dove si discute e luoghi dove si
informa. Da quello che vediamo, la Festa de L’Unità montegranarese sarà un
luogo dove il PD informerà la gente circa le linee del partito e il pensiero
dei suoi dirigenti. È una cosa buona, ben inteso, ma non chiamiamolo dibattito.
In questo blog, per esempio, non c’è dibattito. C’è l’esposizione
del mio pensiero e chi sia interessato a conoscerlo, per chissà quale motivo,
può aprire queste pagine e informarsi di quello che penso. Ma non si dibatte, qui. Eventualmente c'è il gruppo di discussione.
Come ho detto, è assolutamente legittimo che alla
Festa de L’Unità si faccia propaganda e si faccia vetrina sulle idee del
partito che organizza l’evento. Però ci saremmo aspettati di più dal partito
che, in campagna elettorale, parlava di partecipazione come di un concetto
fondamentale sul quale basare il proprio operare. Abbiamo visto che, a livello
amministrativo, la partecipazione l’abbiamo solo sentita nominare. Alla Festa
de L’Unità sono quasi tutti iscritti e simpatizzanti del PD, e quelli che vanno
lì solo per mangiare (perché si mangia davvero bene) sono probabilmente poco
interessati alla politica. Quindi sarebbe stato auspicabile che si aprisse il
dibattito almeno all’interno del proprio “popolo”, che si facesse partecipare
questo “popolo” alle decisioni prese e a quelle ancora da prendere.
Non lo faranno, a quanto si è capito, e va bene così.
Ne prendiamo atto. Basta che poi non si diano lezioni di democrazia agli altri.
Luca Craia
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