Prendo spunto da un post del noto clarinettista
Giuseppe Gentile nel quale lamenta come il Governo abbia tagliato i fondi alle
fondazioni lirico-sinfoniche nel silenzio generale, con la sola labile protesta
dei diretti interessati. Il mondo della cultura italiano, i tanti intellettuali
o presunti tali che affollano televisione, radio, giornali e, soprattutto,
social network tacciono mentre viene inferto un colpo mortale alla cultura
italiana. Tace il mondo dell’editoria, quello dell’arte, quello del teatro.
Tace chi non è colpito direttamente dall’ennesimo nefasto provvedimento di
questi criminali che ci governano o fanno finta di farlo.
Il nocciolo del problema è questo: se non si è
colpiti direttamente non si reagisce. Non c’è solidarietà tra categorie
professionali e sociali e nemmeno all’interno della stessa categoria; così l’operaio
perde il posto nel silenzio degli altri operai che lavorano per altri datori di
lavoro e continuano a farlo, al malato vengono sottratti diritti con buona pace
dei sani che ritengono di rimanere tali per sempre, si tagliano le pensioni con
la tacita approvazione di chi non ritiene di arrivarci nemmeno, alla pensione.
Il nostro è un popolo diviso, non esiste solidarietà.
I social network ci danno uno spaccato impietoso
della situazione: leggo di insegnanti che, per diventare di ruolo, devono farsi
trapiantare da un anno all’altro in giro per il Paese che, invece di incassare
il sostegno degli amici, ne registrano lo sberleffo. Sento gente che ritiene
giusto aumentare i ticket sanitari perché “così la smettono di farsi le analisi
ogni tre mesi a spese mie”.
Nel mio piccolo blog assisto al silenzio assoluto
quando tratto questioni secondo me importanti che riguardano il mio paesino, un’assoluta
assenza di reazioni; poi tocchi l’interesse particolare e scoppia il putiferio, ti si scatena addosso l’ira funesta di
gente che dei problemi di Montegranaro, finora, non si era mai interessata,
quasi vivesse altrove.
Siamo scollati, scollegati, lontani gli dagli altri. I
social ci danno l’illusione di essere tutti vicini invece ci separano ogni
giorno di più. E tutto questa fa il gioco di chi sta massacrando il nostro
Paese, che fa leva su questa ignavia, su questa accidia intellettuale, su
questo egoismo di fondo per fare come gli pare. Poi gli istinti feroci ce li
fano sfogare con lo sport o qualche fatto di cronaca se non costruito, attrezzato ad arte.
Luca Craia
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