Non tutti lo avranno notato, ma passando per piazza Mazzini e alzando la
testa appena varcata la soglia del salotto cittadino, si nota che la parete
esterna sinistra di palazzo Francescani presenta due grosse crepe slabbrate
che, se prima c’erano, ora sono decisamente più marcate. La vista appare
piuttosto preoccupante e probabilmente lo è, visto che pare che stamane tecnici
del Comune fossero in piazza proprio ad osservare quello scorcio. Quell’ala del
palazzo non è utilizzata: vi sono degli spazi che erano privati e che sono
stati recentemente acquisiti dal Comune ma che non sono accessibili dalla scala
del palazzo. Esattamente non si sa come entrarci.
Pare anche che parte dell’ex convento francescano sia stata dichiarata
inagibile: si tratta della porzione dove, per capirsi, ci sono i bagni del
piano dove risiede la sala consiliare. Sembra che le volte imperiali che fanno
da soffitto a quella parte dell’edificio siano state lesionate, il che
aggraverebbe un quadro già di per sé non certo tranquillizzante.
E il municipio? Le poche notizie circolate in questi giorni parlano di
sopralluoghi che non hanno dato esiti particolarmente preoccupanti ma, avendo
visto con i miei occhi lo stato del primo piano del palazzo comunale un paio di
anni fa, so che la situazione, prima del terremoto, non era affatto bella. Non
credo che il sisma abbia fatto bene alle già provate strutture del vecchio
edificio, specie al povero teatro Novelli la cui volta in camorcanna era già
molto mal messa allora.
Quindi probabilmente Montegranaro ha subito danni dal sisma. Certamente
non gravi come nelle zone più prossime all’epicentro, ma comunque danni ce ne
sono. Pare, oltretutto, che si susseguono le segnalazioni di privati per poter
almeno verificare lo stato delle proprie abitazioni e sembra che il Comune
abbia predisposto un apposito modulo per effettuare queste segnalazioni (se
interessati, chiedete in Comune, sull’amato Facebook non c’è traccia di queste
cose).
Il punto è questo: se continuiamo a negare, in maniera oltretutto
inspiegabile, che abbiamo subito danni, rischiamo di non prendere un centesimo
di eventuali fondi per restauri e ristrutturazioni. Certamente la precedenza
sia data a chi ha più bisogno, ma se ce ne fosse anche per noi e ne avessimo
necessità e diritto, non è dormendo o negando i fatti che otterremmo qualcosa.
Luca Craia
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