Da residente
nel centro storico e da cittadino che da decenni si batte per il suo recupero e
valorizzazione non posso che accogliere con grande favore l’apertura di una
sede ANFFAS all’interno del convento agostiniano, meglio conosciuto come
Ospedale Vecchio. È una buona notizia che va, finalmente, nella giusta
direzione, quella di far vivere il paese antico con iniziative durature e con
attività che portino la gente nel centro storico, a scoprirlo, a ridargli linfa
vitale.
L’idea di
fare dell’antico palazzo un polo culturale e associativo è ottima e va percorsa
con decisione. Purtroppo fino a oggi non è stata questa la strada che, invece,
ha visto creare nello stabile, che riveste un ruolo urbanistico fondamentale
all’interno del centro storico, una sorta di ghetto per extracomunitari grazie
a un regolamento per l’assegnazione delle case popolari sbagliato e iniquo. L’arrivo
dell’onlus dà finalmente un segnale diverso che mi auguro non rimanga solo un
segnale.
Il centro
storico necessita di interventi come questo, che certamente non sono la
soluzione ma solo parte di essa, ma che comunque vanno e possono essere attuati
fin da subito. Già la presenza della Banda Omero Ruggieri, che ha anch’essa
sede nell’Ospedale Vecchio da diversi mesi, è un fatto positivo al quale si aggiunge
questo nuovo piccolo passo nella giusta direzione. Ovviamente tutto questo va
supportato da politiche specifiche che, però, purtroppo ancora non si vedono.
C’è anche la
richiesta dell’Ente Presepe, già ufficializzata lo scorso anno, di avere uno spazio
all’interno dell’ex nosocomio; richiesta che, fino a oggi, ha ottenuto solo
degli inspiegabili dinieghi verbali. C’è da augurarsi che l’apertura della sede
dell’Anffas segni un cambio di direzione e che anche l’associazione che
raccoglie la gran parte dei sodalizi culturali e non di Montegranaro possa
avere la sua sede nell’Ospedale Vecchio, in modo che davvero si dia una
connotazione culturale e associativa allo spzio.
Luca
Craia
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