giovedì 29 settembre 2016

Santa Maria, mensa chiusa. Come mangiano i bambini?



È sceso un silenzio politicamente opportuno, dopo una settimana dall’assemblea pubblica sulla sicurezza della scuola di Santa Maria a Montegranaro . È un silenzio che credo piaccia molto all’amministrazione comunale ma che stupisce dal lato dei genitori che, ancora una volta, accettano supinamente le decisioni prese dall’alto come se nell’edificio scolastico non ci siano i loro figli.
Nell’arco di una settimana è avvenuto il miracolo delle aule lesionate e guarite in un battibaleno: le pareti che rischiavano di cadere addosso ai bambini sono state sistemate in poche ore di lavoro da mastri muratori favolosi che usano la bacchetta magica anziché la cazzuola. Ma è rimasto il problema della mensa, per la quale non c’è magia che tenga: il locale è seriamente inagibile e la situazione non si risolve con una passata di stucco autolivellante.
E dove li fanno mangiare, allora, questi bambini? Sembra che la ASUR abbia dato parere favorevole a far mangiare i bambini in aula, anche se pare che ispettori dell’azienda sanitaria non si siano visti per rendersi conto di persona. Quindi i giovani alunni mangiano sul proprio banco, assistiti dalle insegnanti e da tre persone assunte con borse lavoro che provvedono alla pulizia. E mentre queste apparecchiano e sparecchiano, i bambini o stanno lì o in corridoio. Una sorta di allevamento in batteria, dove i bambini stanno fermi nello stesso posto, sia per studiare che per mangiare, per circa otto ore al giorno.
Si dice che il provvedimento è temporaneo ma non si dice quanto lo sia, non ci sono date certe e non è stato iniziato alcun lavoro. Ma sta bene a tutti e va bene così. In altri paesi i genitori avrebbero smontato la scuola. A Montegranaro no.

Luca Craia

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