Credo che un
paese come il nostro, che si vanta di tante eccellenze, di essere capofila nel
distretto calzaturiero, motore di una zona geografica e culturale, e di questi
vanti, in un passato anche recente, poteva averne pienamente ragione, non possa
permettersi di non avere una sala cinematografica funzionante. Credo che questo
costituisca un motivo di vergogna e, infatti, da montegranarese me ne vergogno.
So, perché è
stato detto, che per comprare il proiettore digitale, il particolare che serve
per far funzionare il La Perla come cinema, oltre che come teatro, occorrono
circa 70.000 Euro. Cifra ragguardevole, per carità, ma con un accordo col
gestore si potrebbe dimezzarla. Ora io mi rifiuto di credere che un Comune come
Montegranaro, che si permette il lusso, per esempio, di elargire contributi di
qualche migliaio di Euro ad associazioni amiche solo per il fatto che sono
associazioni amiche e per eventi che riscuotono interesse pari a zero, non
riesca a trovare, tra le pieghe del bilancio, 35.000 Euro per rendere
funzionante la sala cinematografica.
Ricordo che
il cinema, in un paese come il nostro, se ben gestito potrebbe essere uno dei
volani per rendere vivo il centro nei fine settimana, portando gente e facendo
girare la piccola economia commerciale di piazza e viale Gramsci. Ma, al di là
del discorso economico, non si può rivitalizzare il centro storico se non si
danno servizi ai cittadini e motivi validi per frequentarlo. Non è certo con le
discoteche estemporanee e notturne di Veregra Street che si può ridare vita al
centro di Montegranaro, occorrono proposte sistematiche e continuative. Una di
queste, fondamentale, è il cinema.
Una
questione culturale, quindi, che si lega a doppio nodo con quella del centro
storico. Guarda caso le due deleghe appartengono allo stesso assessore. Che
però, su entrambi gli argomenti, fino a oggi ha fatto sentire solo un po’ d’aria.
Luca
Craia
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