Chi oggi
abbia letto i due quotidiani locali avrà notato che entrambi parlano della
fiera di San Serafino. Il Resto del Carlino celebra il grande successo
commerciale e di pubblico dell’evento e la gloria dell’assessore al commercio.
Il Corriere Adriatico, invece, parla di flop e dà voce al capogruppo di
Viviamo Montegranaro, Mauro Lucentini, che lamenta la disorganizzazione. È come se ci fossero due
Montegranaro: in una girava Lorenzo Girelli e nell’altra Marco Pagliariccio, i due autori degli articoli. Ma
di Montegranaro, in provincia di Fermo, con patrono San Serafino e la fiera il
12 ottobre, ce n’è soltanto una, almeno mi pare. Allora come è possibile questa enorme
dicotomia tra il positivo e il negativo, tra il successo e l’insuccesso?
Io ero fuori
per lavoro per cui non posso dire cosa ho visto se non dalle foto che mi sono
passate davanti su Facebook e che, a dire il vero, danno ragione a Lucentini.
In effetti anche le stesse foto apparse ieri sui quotidiani non è che
mostrassero folle oceaniche e ricordo bene quando la fiera, anni fa, era ben
più estesa e con molte più bancarelle. Allora Beverati di cosa si bea? Non
saprei, probabilmente negli ultimi anni ha poco frequentato il paese che gli ha dato i natali ma
nel quale non vive, per cui magari, per una volta presente, deve essersi
entusiasmato per qualcosa che di entusiasmante ha poco. Oppure siamo di fronte
alla solita manipolazione dell’informazione, arte affinata dal governo montegranarese
e, bisogna dire, unica cosa che gli riesce bene.
Pagliariccio
dà voce a Lucentini, non scrive di suo (raramente lo fa, in genere prende “liberi
spunti” in giro, spesso qui - vedi il pezzo di oggi sulla cde - oppure fa dei lunghi virgolettati) per cui
sappiamo che il pezzo del Corriere è volutamente di parte. Girelli invece parla in prima
persona, non usa virgolettati, ed è come se alla fiera ci abbia passato mezza
giornata. Avrà sbagliato paese?
Il punto,
però, non è tanto se la fiera sia stata un successo o un flop. Il punto è che
questi due titoli opposti e contemporanei ci danno l’idea di una stampa che non
informa più ma si limita a trascrivere comunicati. L’Amministrazione Mancini,
del resto, ha assunto uno specialista proprio per questo motivo, una specie di “ministro
della cultura” di sovietica memoria, e i risultati sono buoni: mandano sui
giornali i pezzi che vogliono e riescono, con un paio di telefonate, a far
sparire i collaboratori delle testate non allineati e che rompono troppo le
scatole. Fortuna che a me non telefonano.
Chiudo con
una considerazione sulla poca gente in giro. È la cosa più triste e dovremo
rifletterci: Montegranaro è sempre meno comunità. Va bene la crisi, vanno bene i
pochi soldi da spendere, ma un giro alla fiera del Patrono è tradizione
intoccabile. Se muore pure questa, Montegranaro come entità paese, come
comunità cittadina, è messa davvero molto male.
Luca
Craia
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