Enrico
Ciccola è un uomo di indubbie qualità, un uomo onesto prima di tutto, un uomo
caparbio, che si pone un obiettivo e lo persegue per il massimo che può fare,
un uomo che generalmente sa cosa vuole. È anche un uomo che è stato in politica
e ne conosce i meccanismi. Lo ricordiamo prima a capo del Comitato per la
salvaguardia dell’ospedale di Montegranaro e poi assessore alla sanità. È un uomo che unisce, quindi, l’esperienza imprenditoriale di successo a
quella politica. Un uomo che sa di poter essere utile.
Non so cosa
stia spingendo Ciccola a tornare sulle scene dopo anni di assenza, anni in cui,
per quanto sappiamo, si è dedicato esclusivamente al suo lavoro e alla sua
azienda. Però si sta riaffacciando. Prima ha sostenuto l’iniziativa del
Comitato “Buon Senso”, contrario al progetto di risistemazione di viale
Gramsci. Ora lo vediamo organizzatore di un incontro politico-economico sul
tema della crisi del comparto calzaturiero.
Un incontro
che ci voleva, che era ora che qualcuno proponesse la cui organizzazione, ferma
restando la lodevole iniziativa, sarebbe spettata più alle istituzioni che all’imprenditore.
Ma, quando le istituzioni dormono beate, qualcuno deve pur muoversi e ben venga
Ciccola, tanto più se riesce a farlo senza incorrere nelle ormai proverbiali
ire funeste della Sindaca.
Però, se io
fossi in politica, questa attività di Enrico Ciccola la osserverei con
attenzione: ricordiamoci che le elezioni non sono così lontane, e uno come Righetto,
fosse mai interessato a intervenire direttamente in politica, farebbe saltare
un bel po’ di certezze e strategie. Vedremo.
Luca
Craia
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