lunedì 31 ottobre 2016

Marchigiani, teste dure. Ce la faremo



Santa Maria in Pantano (Montegallo)

Vedere le foto, inviatemi da un amico, di Santa Maria in Pantano, chiesa tra le più preziose delle Marche e forse d’Italia, contenente i famosi affreschi delle Sibille, ridotta a un cumulo di pietre mi ha sconvolto, mi ha quasi messo al tappeto dopo i duri colpi ricevuti a causa del crollo di San Benedetto in Norcia, di San Salvatore e di tanti altri nostri tesori, inestimabili e insostituibili. Ero reduce da una mattinata passata in giro per la mia Montegranaro a verificare con i miei occhi, insieme ad altri amici che amano la loro terra e si impegnano per lei, una mattinata in cui ho visto le chiese antiche di Montegranaro, il suo municipio, il suo centro storico ferito ma, grazie a Dio, non mortalmente e le foto della chiesa montana distrutta mi hanno prostrato.
Visso - la frana della Valnerina
Ho visto la crepa sul Vettore, una visione apocalittica, terrificante. Ho visto le immagini del Nera che si è ripreso la strada, mangiando letteralmente la statale della Valnerina, quella strada percorsa così tante volte che la macchina la farebbe a memoria. Ho visto come la natura si riprende ciò che è suo, dimostrandoci che non siamo padroni del mondo, siamo solo ospiti che devono rispettare il luogo che occupano.  
San Salvatore - Campi - Norcia
Le Marche (e l'Umbria, regione sorella) ferite sanguinano. Una terra ricca di bellezze, di tesori d’arte, di panorami mozzafiato, ferita da quella stessa natura che è la sua forza e la sua ricchezza. Ho sempre sostenuto che questa regione sia benedetta da Dio, per il suo territorio di una bellezza sconvolgente, per tutta la storia e le sue vestigia che sono raccolte, un gioiello dietro l’altro, paesino dopo paesino, una concentrazione unica al mondo di tesori preziosissimi. Perdere quei tesori è perdere la propria identità, la propria anima ma anche il proprio futuro, il proprio capitale. Non possiamo arrenderci e so che non lo faremo. I Marchigiani sono gente tosta, caparbia, gente abituata a fare, a creare, a salvaguardare.
Sarà dura tornare alla normalità, certamente niente sarà più come prima e certe perdite non potranno mai essere colmate. Ma le Marche torneranno splendide e lo faranno grazie ai Marchigiani, con l’aiuto di Dio e confidando nel buon senso una volta tanto, dei nostri governanti.  

Luca Craia

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