venerdì 28 ottobre 2016

Scuole: gli edifici sono agibili però non ci fidiamo



Continua la scoppiettante serie di incongruenze da parte dell’Amministrazione Comunale sulle scuole e la loro sicurezza, tema in cui i nostri amministratori si stanno dimostrando oltremodo superficiali e, consentitemi, pericolosi, viste le potenziali conseguenza di questa superficialità. Mi riferisco, ora, all’ultimo comunicato apparso sulla pagina Facebook del Comune, col quale si informavano i cittadini che le scuole rimarranno giustamente chiuse fino al prossimo mercoledì. La scelta è saggia e lodevole, la motivazione lascia sconcertati.
“A seguito di scrupolosi sopralluoghi, pur essendo agibili gli edifici controllati, considerato il perdurare dello sciame sismico, l'Amministrazione comunale di Montegranaro ha deciso in via precauzionale la chiusura delle stesse scuole anche per le giornate di venerdì 28 e sabato 29 ottobre”. Questo è quanto si legge. Ora vorrei analizzare queste parole perché sono una contraddizione spaventosa.
Gli edifici sono agibili, e questa è una buona notizia, però le scuole rimarranno chiuse perché ancora ci sono scosse in corso. Se ne deduce che, anche se gli edifici sono agibili, il rischio esiste ed è concreto, altrimenti apriremmo le scuole. Quindi le preoccupazioni manifestate da tanti genitori e cittadini circa la sicurezza delle scuole erano fondate. Le scuole sono a rischio e questa decisione ma, soprattutto, questa motivazione, lo dimostrano. Infatti sappiamo di vivere in una zona sismica e il rischio del terremoto esiste ed è quotidiano, non si esaurisce in pochi giorni. Secondo questa logica le scuole dovrebbero stare sempre chiuse.
Ovviamente sto estremizzando. Però questo ennesimo episodio sta a dimostrare che sarebbe stato logico, sensato e moralmente obbligatorio intervenire con la massima urgenza sulla sicurezza delle scuole anziché procrastinare l’intervento all’assegnazione di fondi, tanto più che il denaro necessario è nella disponibilità del Comune, solo che verrà utilizzato per un marciapiede. Questione di priorità.

Luca Craia

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