È come se
vivessero su un altro pianeta e da lì, tramite una plancia di comando piena di
bottoncini luminosi da premere, governassero Montegranaro. Da quel pianeta non
possono udire chi chiede aiuto, chi suggerisce proposte e soluzioni, chi
semplicemente vorrebbe dialogare con chi comanda. E se qualcuno trova un
sistema per far loro arrivare qualche messaggio, magari tramite apparecchiature
siderali e fantastiche come i social network, è un ribelle, un disturbatore,
uno stalker seriale che va punito ed esposto al pubblico ludibrio.
C’è un pulsante
su quella plancia, c’è scritto “comunicazione”. Lo premono ogni volta che devono
raccontare una storia diversa dalla realtà. Non può essere altrimenti: da lassù
non possono conoscere la realtà, né hanno intenzione di rendersi informati.
Quindi premono il pulsante e sganciano un comunicato, aggiustandosi le cose
come meglio credono o come meglio fa loro comodo. C’è pure un omino che scrive
queste cose e che usa anche lui quegli strumenti infernali chiamati social network
perché ci capisce un po’ più di loro. Lo pagano per questo.
Così capita
che, mentre c’è mezzo paese infuriato per i topi a scuola, per la mensa che fa
schifo, per la scuola che rischia di cascare in testa ai bambini, loro premono
il bottone con scritto “comunicazione” e l’omino si inventa una storiella e la
sgancia sulla Terra. Loro si aspettano che la gente ci creda e, incredibile ma
vero, c’è davvero chi ci crede. O fa finta di crederci.
Luca
Craia
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