Cos’è un
corso propedeutico? Per non sbagliare sono andato a cercarmene la definizione
sul vocabolario Treccani online che cita: “che
deve necessariamente essere svolto o superato preliminarmente per poter
proseguire negli studî”. Quindi, se in uno dei comunicati Luce de
Noatri leggo che il Comune di Montegranaro istituisce un “corso propedeutico
all’esame di guida turistica” devo intendere che, senza questo corso, l’esame
non lo si può dare. Siccome, però, di turismo culturale un po’ ci capisco,
mi è venuto un dubbio e sono andato a chiedere alle guide turistiche con le
quali collaboro da anni e che fanno anche parti delle commissioni esaminatrici.
La risposta è stata che non esiste alcun corso propedeutico, casomai esistono
corsi preparatori, che sono un’altra cosa. Come diceva Moretti, le parole sono
importanti.
Sono
importanti perché inducono in errore quando non in inganno. Parlare di
propedeuticità induce il potenziale allievo a frequentare il corso pensando di
non poterne fare a meno, cosa non vera. Potrebbe anche generare l’equivoco
sulla professione, perché aver
frequentato e superato il corso di Beverati non abilita in alcun modo alla
professione di guida turistica e bisogna stare attenti, perché l’esercizio abusivo della professione è un
reato penale.
Inoltre
bisogna sapere che, con la nuova legge voluta dal ministro Franceschini,
svolgere la professione di guida turistica è diventato un inferno per via,
appunto, della farraginosità della legge stessa, che istituisce la figura della
guida nazionale ma non regola in maniera chiara quella locale, i siti protetti
e le varie norme relative.
Al momento,
inoltre, non sono previsti esami di
abilitazione, proprio per lo stesso motivo e, qualora al prossimo
referendum vincesse il sì, tutte le competenze in materia, che oggi spettano a
Regione e Province, andrebbero a concentrarsi sul Governo, creando un caos
indescrivibile. Quindi di esami di abilitazione non se ne vedono in un futuro
prossimo. A che pro fare questo corso, spendendo soldi pubblici e facendo
perdere tempo a chi partecipa?
Mi viene un’altra
considerazione: l’assessore Beverati, oltre ad avere la delega per il turismo,
possiede anche quella per il centro storico e per la cultura. In due anni e
mezzo ha fatto pochissimo (pur spendendo un sacco di soldi) per la cultura e
praticamente niente per il centro storico. Abbiamo
un paese antico abbandonato a se stesso, preda dell’incuria e dell’abbandono,
il tutto aggravato dal recente sisma che ha creato notevoli danni anche al
patrimonio storico-architettonico per i quali, a tutt’oggi, non risulta alcun
progetto. L’assessore al centro storico, quindi, sta facendo quasi niente per l’oggetto
della sua delega, danneggiando di conseguenza il turismo che, guarda caso, ricade
sullo stesso assessore. Trovo contraddittorio istituire corsi “auspicando che
sia un valido motore per la promozione turistica del nostro Comune” quando il
nostro Comune e il suo patrimonio turistico vengono lasciati nel più completo
abbandono. Meglio farebbe, l’architetto Beverati, a concentrarsi prima sul
recupero del patrimonio, per poi, eventualmente, promuoverlo a dovere.
Luca
Craia
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