Il rischio, in tutto questo caos che sta capitando
nel plesso scolastico di Santa Maria, a Montegranaro, è che, come capita troppo
spesso, si trovi facilmente il colpevole nel personale. Certo, servire ai
bambini del cibo maleodorante è stato un errore, ma l’errore è riconducibile a
ben altre responsabilità, diverse da quelle del personale di cucina e di mensa.
Quello che è evidente, infatti, è che non esiste una procedura da seguire in
questi casi così come non esiste una formazione specifica del personale, e di
questo la responsabilità è politica. Il personale di cucina che si trovi nella
condizione di dover decidere cosa fare in casi limite come questo deve sapere
esattamente come muoversi e per questo è necessaria una procedura da seguire
che deve essere fornita dall’alto.
Nel contempo il personale deve avere una preparazione
specifica sulla preparazione e sulla conservazione dei cibi che, da quanto si
evince dalla relazione della Commissione Mensa che, nelle persone del
Consigliere Comunale Endrio Pavoni e del Consigliere di Istituto Laura Petrini,
ha effettuato un’accurata ispezione nella giornata di ieri. Da questa ispezione sono risultate evidenti
disfunzionalità a livello di conservazione del cibo e questo denota come il
personale non sia adeguatamente preparato. È logico che non vi è responsabilità
nei lavoratori bensì vi è una mancanza in chi non ne ha garantito la formazione
con corsi e aggiornamenti adeguati. Il personale, se ben preparato, può evitare
che queste cose accadano ma può anche fornire un servizio molto migliore anche
a livello di qualità della nutrizione. Ma per farlo occorre fare formazione
che, mi pare di capire, non c’è mai stata e questo è un problema di scelte
politiche.
La responsabilità non può nemmeno ricadere sul
dirigente che, nel caso specifico, è a capo dell’ufficio più operativo di tutto
l’apparato comunale. Spezzo volentieri una lancia a favore del dirigente dell’Ufficio
Cultura perché capisco che, con la mole di lavoro che pesa sul suo ufficio, è
umanamente impossibile seguire tutto a dovere. Occorrerebbe eventualmente
scorporare le mansioni, distinguendo la cultura dall’istruzione.
Le responsabilità, quindi, sono squisitamente
politiche e derivano da scelte sbagliate, non fatte o da mancata conoscenza
delle reali problematiche da risolvere. L’atteggiamento degli Amministratori in
questo caso, ancora una volta, testimonia come l’approccio verso i problemi sia
sbagliato. Si parte sempre dalla negazione del problema per poi passare alla
sua minimizzazione mentre, per evitare polemiche e fornire un reale servizio
alla cittadinanza, basterebbe prendere atto e attivarsi subito per trovare le
soluzioni.
Luca Craia
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