Non lo sanno
in molti ma nelle Marche, non si è ancora deciso dove, rischiamo seriamente di veder
nascere un inceneritore da 190.000 tonnellate all’anno di materiale combusto.
Si tratta di un apparecchietto da non sottovalutare, le cui ripercussioni sulla
salute pubblica sono tutt’altro che trascurabili, checchè ne dicano gli esperti
di regime. Il Movimento 5 Stelle di Montegranaro ha presentato, la scorsa
settimana, una mozione che impegnerebbe il Comune di Montegranaro, qualora la
stessa fosse approvata, a opporsi alla realizzazione di questo impianto nel
nostro territorio.
È logico
che, se ogni Comune emettesse un atto di questo genere, l’inceneritore non
potrebbe essere costruito da nessuna parte, fermo restando che, qualora al
prossimo referendum vincesse il sì, tutto il discorso cadrebbe in quanto tali
poteri sarebbero tolti agli enti locali dalla riforma Renzi. Ma, attenendoci
alla normativa attuale, il Sindaco ha il potere di opporsi alla realizzazione
di questo tipo di impianto nel territorio del proprio Comune ed è questo quello
che chiedono i Pentastellati.
Fanno anche
un’altra considerazione, richiamando la logica e la coerenza sulla base di
quanto divulgato in questi giorni dall’assessore all’ambiente. I dati diffusi
sulla raccolta differenziata, infatti, parrebbero piuttosto buoni, anche se,
dicono i 5 Stelle, le criticità del nuovo sistema si stanno manifestando in
maniera molto chiara. Non piace ai grillini il sistema Basso, ma i dati,
comunque, sottolineano risultati importanti che, se prolungati nel tempo,
renderebbero inutile un inceneritore in quanto ci sarebbe ben poco da incenerire. Sarebbe anche contraddittorio adottare
questi impianti, visto che, se si punta sul riciclo e sull’ecologia, l’inceneritore
va in tutt’altra direzione.
È una
proposta sensata che dovrebbe raccogliere un consenso unanime, ma a
Montegranaro non è mai detto e le logiche sono molto spesso diverse da quello
che ci si aspetterebbe. Per cui aspettiamo. E speriamo bene.
Luca
Craia
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