Come di
consueto, le celebrazioni per la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze
Armate, il 4 novembre, slittano alla domenica successiva. È comunque tradizione
celebrarle in piazza, con la Banda, i rappresentanti militari, il Comandante della
Stazione dei Carabinieri, i gonfaloni delle associazioni e i bambini delle
scuole che leggono passi di storia. Gli anni passati la piazza veniva chiusa e sgomberata
dalle macchine per consentire adeguatamente lo svolgimento della cerimonia.
Quest’anno, a causa del sisma, si è deciso di fare la cerimonia a largo Conti,
lasciando in piazza solo il momento, comunque importante, della deposizione
della corona di fiori di fronte al monumento ai Caduti.
Quest’anno,
però, qualcuno si è dimenticato di chiudere la piazza e di mettere i divieti di
sosta. Di conseguenza piazza Mazzini era stracolma di automobili, anche perché il
tutto si intrecciava con la celebrazione della messa domenicale, anch’essa in
trasferta nel teatrino della pievania. Per molti dei presenti è stato
esilarante vedere il nostro Sindaco, con la corona di fiori da deporre, doversi
divincolare non senza una certa atleticità tra le vetture in sosta davanti al
Monumento, per poterlo raggiungere e deporvi l’omaggio. Ad aggravare il tutto un
bel mucchio di fogliame secco, proprio lì davanti, che nessuno ha pensato di
raccogliere preventivamente.
Esilarante,
vero, ma molto triste. Perché, prima di tutto, si è mancato di rispetto ai
Caduti e alle Forze Armate. In secondo luogo abbiamo avuto una ulteriore prova
dell’approssimazione con cui si amministra Montegranaro. Questa approssimazione
si vede nelle piccole cose, ma quando passa a quelle più grandi e serie, c’è da
preoccuparsi.
Luca
Craia
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