C’era un
clima surreale, ieri sera, durante la riunione dell’Ente Presepe, quella
riunione che ha deciso di annullare il Presepe Vivente di quest’anno. C’erano
facce scure, occhi lucidi, sguardi bassi, una sensazione di impotenza, una
tristezza densa e palpabile come la stessa rabbia, sopita per la consapevolezza
del fatto che, per questa cosa, non ci sono responsabili.
È stata una decisione
durissima da prendere, ma l’abbiamo presa non solo all’unanimità, ma con una
reale comunione di pensiero e sentimento. Abbiamo analizzato i rischi, abbiamo
valutato i nostri obiettivi nel confronto con questi rischi. Abbiamo capito che
non potevamo permetterci nessun tipo di superficialità. Sono troppe le
incognite, troppe le variabili, troppo poco il tempo per mettere rimedio a una
situazione che è ancora in essere e in divenire.
Vorrei farvi
vedere i volti delle persone che avevo intorno, il volto di Stefania, con gli
occhi gonfi, di Mauro, accigliatissimo, di Massimiliano che fissava il
pavimento, di Ermanno, Leonardo, Lucio, Novella, Simone, Raul, Manola, Orietta, probabilmente anche il mio: facce
da funerale. Qualcuno ha cercato di proporre alternative ma alternative non ce
ne sono: il Presepe Vivente di Montegranaro ha ragione di esistere per una
serie di motivi, uno dei quali e la sua stessa ambientazione nel centro
storico, quel centro storico che oggi, e tra due mesi, non offre sufficienti
garanzie di sicurezza. Non possiamo mettere a rischio, per quanto questo
rischio possa essere minimizzato, la vita dei visitatori e dei figuranti.
Ma un altro
motivo, forse il più importante, per il quale il Presepe Esiste e la coesione
tra chi opera per realizzarlo. Fare il Presepe Vivente, nelle tre edizioni
precedenti a questa, ha creato uno stato di grazia nel paese che non è realizzabile
in nessun altro frangente. C’è una reale pace natalizia, una comunione
fortissima, uno spirito di gruppo ineguagliabile. Il lavorare braccio a
braccio, mente a mente, per realizzare un progetto così bello e importante è un
collante formidabile che serve, ora più che mai, a questo paese che fa tanta
fatica a trovarsi comunità.
Ecco perché non
lasceremo passare le Feste di Natale come se nulla fosse, ecco perché siamo
fortissimamente motivati a creare comunque un evento che ci faccia lavorare,
collaborare, sentire uniti. Non sappiamo ancora cosa faremo, ci sono tante
idee, nessuna che possa compararsi col Presepe ma, comunque, belle idee. Ci
lavoreremo su, nei prossimi giorni, e sono certo che creeremo un evento per
Montegranaro e con Montegranaro, un evento che ci faccia sentire una Comunità.
Teneteci d’occchio.
Luca
Craia
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