Consentitemi
la battuta ma in nome omen in questo caso ci sta tutto: l’assessore
Angelo Sciapichetti dice una sciocchezza, quando afferma che “svegliarsi il 5 dicembre
con la vittoria del No sarebbe come un’altra scossa 6.5 per il nostro
territorio”. La prendo come una “sciapata”, per parlare in marchigiano, una
cosa detta con superficialità. Però da un assessore regionale mi aspetterei
maggiore attenzione alle parole, specie quando queste possano riaprire ferite
recenti, ancora sanguinanti. Utilizzare il dramma del terremoto, che ha mietuto
vittime e distrutto e desertificato intere aree della nostra splendida regione,
per fare propaganda a un referendum che più che istituzionale è diventato
biecamente politico non fa onore a un uomo che dovrebbe avere a cuore la terra
che amministra. Per cui mi piacerebbe sentire Sciapichetti fare le scuse ai
Marchigiani colpiti da quella vera, di scossa 6.5. Lo vorrei sentir dire:
scusatemi, ho detto una sciapata.
Luca
Craia
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