I resti di Santa Maria in Pantano a Montegallo |
I danni
causati dall’ultimo terremoto nelle Marche, particolarmente nell’area dei
Sibillini, sono enormi e incalcolabili (e ancora incalcolati, il MIBACT latita
e non dà segni di vita). Per evitare che la situazione peggiori occorre mettere
in sicurezza i beni superstiti: togliere tele e affreschi dalle pareti degli
edifici danneggiati, mettere in salvo le suppellettili e tutti i tesori
risparmiati dai crolli. Per farlo occorre manodopera altamente specializzata,
ovviamente a livello di volontariato perché è inutile aspettarsi dallo Stato un
compenso professionale in queste cose.
L’appello
che arriva dalla Rete Museale dei Sibillini è un grido di aiuto e invoca la
massima urgenza: prima che sia troppo tardi e che le intemperie finiscano
quello che già ha iniziato il terremoto, occorre intervenire e mettere in
sicurezza i nostri beni culturali. Per farlo, però, servono persone
specializzate, che sappiano quello che fanno. Chi fosse interessato a prestare
gratuitamente la propria opera per salvare i tesori delle Marche invii il
proprio curriculum a
Luca
Craia
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