Se vi capita
di passare per la zona del grande incrocio di Santa Maria, a Montegranaro, la
mattina presto, quando ancora il sole non è sorto, fate attenzione: ci sono
decine di studenti in attesa della corriera per andare a scuola, solo che non
si vedono. Non che i ragazzi si nascondano, tutt’altro. È che non c’è
illuminazione, a parte un paio di sparuti quanto fiochi lampioncini da
marciapiede. Credo sia piuttosto pericoloso che i ragazzi si muovano al buio:
sono tanti, e il punto è molto trafficato anche alle 7,00 del mattino. Un paio
di lampioni efficienti non guasterebbe.
Prendo
spunto da questo per tornare sull’argomento, più volte toccato su queste
pagine, degli attraversamenti pedonali montegranaresi. A Montegranaro
attraversare la strada è roba da impavidi: le strisce sono spesso
semicancellate, non sono quasi mai illuminate e segnalata adeguatamente e, in
molti punti delicati, non ci sono proprio. Faccio l’esempio di Porta Romana, la
strettoia, dove il pedone che proviene dal centro storico non ha alcun
attraversamento, in un punto in cui le macchine sfrecciano in piena
accelerazione dopo la ripartenza dal semaforo.
Del resto è
anche vero che, laddove le strisce ci sono e in pieno giorno, quindi con gli
attraversamenti ben visibili, è raro che l’automobilista si fermi e faccia
passare il pedone e molte volte, se lo fa, il pedone rimane interdetto perché non
ci è abituato. A Montegranaro manca l’educazione stradale, non c’è mai stata e
non pare che ci sarà nei prossimi tempi, visti i dati che abbiamo pubblicato
nei giorni scorsi sulle contravvenzioni. D’accordo non vessare i cittadini,
come dice oggi Marco Pagliariccio sul Corriere Adriatico, ma bisogna anche
proteggere quei cittadini che vanno a piedi. E bisogna educare gli ineducati:
ne avremmo tutti giovamento.
Luca Craia
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