mercoledì 28 dicembre 2016

Il 2016 di Montegranaro



È tempo di bilanci e in genere chi li fa risulta piuttosto indulgente, magari proprio perché giudica se stesso. Lo stanno facendo gli Amministratori montegranarese che, con l’occasione, si lodano e sbrodano gratis e abbondantemente. Nel farlo dimenticano, però, i lati negativi e a quello bisognerà porre rimedio, oltre a correggere qualche piccola/grande bugia. Lo sto facendo da qualche giorno, in particolare riferendomi a quanto strombazzato nel giornaletto del PD in cui le autocelebrazioni si sono sprecate sfiorando e, a volte, superando il grottesco.
Allora vediamo questo 2016 montegranarese da un punto di vista un tantino più critico di chi è impegnato in propaganda politica e, ormai, elettorale. È stato un anno partito molto male, con il collasso della comunicazione istituzionale, l’Ubaldi Furioso contro il Presepe Vivente che scriveva sui social improperi innominabili per poi, pentito, cancellarli e attribuire la responsabilità del ripensamento a mani innocenti. Un’Amministrazione allo sbando comunicativo che doveva dotarsi, per arginare il fenomeno, di un professionista che ne curasse l’informazione e la propaganda, onde evitare di suicidarsi con le vene tappate. Ovviamente a spese nostre.
Poi c’è stato il caso dell’antenna Vodafone, forse l’episodio più brutto nella storia di questa Amministrazione Comunale fino a oggi, il momento in cui abbiamo toccato con mano quanta superficialità e disinteresse verso la tutela dei cittadini esista in chi guida Montegranaro. L’antenna, che stava sorgendo davanti alle finestre della abitazioni di San Liborio e che era un potenziale pericolo per la pubblica salute, oggi sarebbe lì a sparare onde elettromagnetiche nelle case ei Montegranaresi se non fosse intervenuto questo blog, su segnalazione dei lettori, e in seguilo l’opposizione non avesse condotto una battaglia precisa, forte e decisa convincendo la Vodafone a desistere. Ciononostante leggiamo l’Assessore Perugini che riesce addirittura a vantarsi della cosa. Incredibile.
Abbiamo visto, e stiamo ancora vedendo, il balletto sul progetto di viale Gramsci, un progetto insensato e non voluto da migliaia di cittadini per la difesa del quale l’Amministrazione Comunale ha usato ogni mezzo, raccontando favole, mentendo, addirittura influenzando i cittadini perché non firmassero le petizioni in corso. Un progetto che andrà in realizzazione molto presto e che ancora non convince.
Il terremoto ha messo allo scoperto tanti problemi e l’incapacità di risolverli. La scuola di Santa Maria è il simbolo del pressappochisimo con cui si gestisce la cosa pubblica, ma l’intera gestione dell’emergenza ha fatto acqua da tutte le parti. Basti pensare che si sono montati i giochi per bambini, alla fiera di San Serafino, sotto la torre del Municipio che rischiava di cadere, tanto che è stata imbragata la settimana dopo, appena in tempo prima della fatidica scossa del 30 ottobre.
È stato un anno in cui l’Amministrazione Mancini ha imparato a gestire meglio la cattiveria che la contraddistingue, senza però riuscire a nasconderla del tutto. Abbiamo visto minacce più o meno velate, pressioni sugli organi di stampa (io stesso ho dovuto smettere una collaborazione per via di alcune telefonate molto convincenti). Metodi intimidatori, uso indiscriminato dell’insulto e dell’attacco personale, tanto che un esponente politico importante ha definito Montegranaro come una succursale di Corleone.
Credo di aver dimenticato un sacco di roba ma poco importa. Il concetto è che l’anno che se ne va non è stato affatto un anno buono per il nostro paese, e sono preoccupato per il futuro. Se la tensione è questa posso immaginare a che livelli si possa giungere con l’approssimarsi delle elezioni che si stanno avvicinando sempre più. Il 2017 sarà un anno di preparazione per la campagna elettorale e spero possa portare una presa di coscienza del fatto che, andando avanti con questi metodi, si fa molto ma molto male a Montegranaro. Spero quindi che si possa tornare a un dibattito più sereno e costruttivo. Ma ho i miei dubbi.

Luca Craia             

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