San Serafino transennata |
La messa nel
teatrino della Pievania è una cosa triste. Sa di accampamento, di precario, di
provvisorio. Si può tollerare per un po’ di tempo ma poi occorre tornare alla
normalità. Montegranaro vede il suo centro senza chiese. In realtà SS.Filippo e
Giacomo è perfettamente agibile, ma San Francesco, che è la chiesa principale e
sede parrocchiale, nonché l’amatissima San Serafino sono chiuse e, al momento,
non si sa se e quando potranno riaprire.
I danni all'interno dell'ala ovest di Palazzo Francescani |
È per questo
che leggere la notizia, di per sé buona, della prossima riapertura, seppur
parziale, del municipio rasserena e preoccupa allo stesso tempo. Preoccupa perché,
prima di tutto, si riapre un luogo destinato al pubblico ma parzialmente
inagibile, visto che il piano superiore non è certamente in ottime condizione
e, a quanto si apprende, il piano terra verrà reso fruibile tramite l’ingabbiamento
del soffitto. È non è tranquillizzante nemmeno l’atteggiamento con il quale si
afferma che, per esempio, Palazzo Francescani non abbia subito danni quando gli
stessi sono visibili a occhio nudo.
Le crepe sulla parete esterna all'abside di San Serafino |
Ora la
domanda è: quando riaprirà San Serafino, sempre che riapra? Da qualche giorno
circola una voce che vorrebbe una sua rapida riapertura, cosa anch’essa molto
preoccupante visto che l’edificio mostra evidenti lesioni dovute al terremoto:
il corpo del porticato si è staccato dal corpo principale e la parete di fondo,
dal lato dell’abside, è segnata da grosse crepe e si manifesta spanciata verso
l’esterno.
Il materiale caduto in San Serafino la mattina del 30 ottobre |
La stessa
chiesa, di proprietà del Comune, mostrava crepe vistose in prossimità del
presbiterio già dopo la prima scossa, quella di agosto. Ciononostante è stata
tenuta aperta fino a quando la terza scossa ha fatto cadere calcinacci quasi
sopra il fedeli in attesa della messa. Diciamo che, forse, c’è stata un po’ di
superficialità, cosa che non vorremmo accadesse di nuovo.
Non vorrei
che partisse il solito coro della tifoseria del Comune a oltranza ad accusarmi
di allarmismo: chiedo solo prudenza, perché con la vita delle persone c’è poco
da scherzare e da schierarsi di qua o di là. Meglio essere troppo prudenti che
superficiali.
Luca
Craia
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