Certo che
chiamare pomposamente “fondo anticrisi” una cosa (non riesco a definirlo) che
vale 12.000 Euro e bearsi del fatto di averlo aumentato di 4000 Euro rispetto
allo scorso anno fa un po’ ridere. Anche 300 Euro a famiglia per scacciare la
crisi fanno pensare che chi ha concepito l’idea abbia una scarsa percezione
della situazione reale (fortuna sua). Poi ci sono i criteri che, così come
sono, finiranno per avvantaggiare, come sempre, come nel caso delle case
popolari, le famiglie straniere rispetto alle italiane. E qui partirà il coro
political correct a darmi del razzista ma rimango fermo nella mia posizione: se
è vero che non bisogna svantaggiare gli stranieri, altrettanto vale per gli
Italiani, anche considerando che, se gli stranieri hanno un cencio di stato
sociale lo devono ai sacrifici di generazioni di Italiani. Ma questa è (forse)
un’altra storia.
Stride però
il clamore che si vuole suscitare con questi miseri, diciamolo, 4000 Euro in
più rispetto all’anno scorso, se si guarda come viene gestito il comparto
sociale da parte dell’Amministrazione Mancini: in calo drastico le assistenze
domiciliari ai non autosufficienti mentre in aumento la partecipazione chiesta
alle famiglie degli stessi; calo più leggero nell’assistenza scolastica che
però cresce nei costi; idem dicasi per l’assistenza domiciliare scolastica, con
meno utenti serviti a fronte di un notevole aumento della spesa.
In sostanza,
si sta delineando il concetto di assistenza sociale di questa Amministrazione,
molto incentrato sull’apparire e poco sul fare. I trecento Euro erogati alle
famiglie in difficoltà sono una buona cosa anche se queste famiglie saranno in
larga parte di origine straniera, ma sono poco se non nulla per aiutare
veramente chi ha problemi. E fare articoloni sui giornali non serve certo a
cambiare le cose. Chi amministra non può lavarsi la coscienza a Natale con
pochi spiccioli elargiti magnanimamente e abbassare nel resto dell’anno i
servizi sociali essenziali. Non è nemmeno tanto di sinistra.
Luca
Craia
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